CLOSED ROOM / LUNACY / LA VILLE DES RÊVES – Triangular Cinema
Gruppo: | Closed Room / Lunacy / La Ville Des Rêves |
Titolo: | Triangular Cinema |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Bielorussia |
Etichetta: | Valse Sinistre Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
|
|
DURATA: | 49:19 |
Ci stiamo abituando sempre di più a recensire uscite musicalmente distanti dal metal e geograficamente lontane dai luoghi che di solito ospitano questo tipo di progetti. Oggi vi presenterò un intrigante split pubblicato dalla romena Valse Sinistre Productions che mette in evidenza il trio sperimentale bielorusso Closed Room e due side-project dei suoi membri, vale a dire Lunacy e La Ville Des Rêves. L'uscita fisica è arrivata nel dicembre 2014 ed è quella di cui parlo in questa sede.
I Closed Room avevano già esplorato svariate facce della musica atmosferica nel loro debutto eponimo del 2012 — inclusi trip-hop, shoegaze e post-metal — e "Triangular Cinema" è un ottimo modo di fare i nostri primi passi in questo variegato ambiente musicale. La prima canzone "Surrender" è un invito a sospendere temporaneamente la nostra incredulità e immergerci nelle atmosfere eteree create dal gruppo bielorusso, con tinte sognanti e nostalgiche che ci preparano a quello che seguirà. "Dancing In The Dark" accelera leggermente e si avventura in reami appena più pop; ricordo anche che ne è stato girato un video ufficiale. Con "Laura Palmer Theme" i Closed Room pagano omaggio al mondo concettuale di David Lynch e ai suoi suoni, la cosa più vicina al metal eseguita dal trio in questa sede.
Quando entrano in scena i Lunacy possiamo subito percepire un cambio di ritmo. La cantante Morena si addentra in territori post-punk revival con "One Life Song", espandendo ulteriormente il raggio di influenze in gioco all'interno di questa raccolta. La terza canzone "Sound Of The Storm" procede con una malinconia quasi gothic, ma devo dire che questo è il progetto che mi ha dato l'impressione più generica tra i tre.
Le cose cambiano di nuovo con La Ville Des Rêves, in cui il membro dei Closed Room AN23 si accompagna alla cantante Katherine Meteora, mentre veniamo accolti da un discorso in tedesco che introduce una massiccia canzone black-gaze sperimentale di nove minuti (forse un po' fuori contesto rispetto al resto della compilation, ma comunque un pezzo solido). Ormai abbiamo capito che questo gruppo di musicisti bielorussi ama mischiare le carte in tavola con generi differenti e le due canzoni successive ne sono un'ulteriore prova, addirittura con una cover di "Blue Jeans" di Lana Del Rey a chiudere l'opera.
In definitiva, posso dire che questo split è una galleria condensata delle esperienze di tutti e tre i membri dei Closed Room, a partire dal metal fino a trip-hop e dream pop per dirne due. Il risultato è in larga parte piacevole, anche se alcune volte sembra un po' discontinuo, e molto probabilmente piacerà alle persone interessate alle varie correnti dell'underground anni '90. C'è molto poco metal in mostra, quindi non vi aspettate di trovarne tracce in ogni singola canzone.