Code - Flyblown Prince

CODE – Flyblown Prince

Gruppo: Code
Titolo: Flyblown Prince
Anno: 2021
Provenienza: Regno Unito
Etichetta: Dark Essence Records
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TRACKLIST

  1. Flyblown Prince
  2. Clemency & Atrophy
  3. By The Charred Stile
  4. Rat King
  5. From The Next Room
  6. Dread Stridulate Lodge
  7. Scold’s Bridle
  8. The Mad White Hair
DURATA: 44:03

È una vera fortuna che i Code non tirino fuori musica come una catena di montaggio, ma si prendano i loro tempi per scrivere, provare, registrare. Perché di giravolte la loro carriera ne ha vissute parecchie e Flyblown Prince si inserisce nel solco tracciato da Under The Subgleam, cattivissimo EP uscito nel 2017. Dopo gli excursus più o meno post-, più o meno soft di Augur Nox e Mut, la band conferma di voler menare le mani come ai tempi di Kvohst e Vicotnik.

Gli echi dal passato di mezzo non mancano, intendiamoci, e in questo Flyblown Prince assumono la forma di “From The Next Room” per spezzare la tensione mefistofelica che permea tutto l’album. La malvagità, capace coi suoi tentacoli di trascinare a fondo l’umano che è in noi, è al centro delle allegorie e delle metafore evocate dai Code e in particolare dalla voce di Wacian. Proprio il suo istrionismo vocale dà alla musica del quasi quintetto (Andras aggiunge la sua chitarra ma non è ufficialmente parte della formazione stabile) inglese la libertà di spaziare tra il black metal nero pece e il prog atmosferico. La musica dei Code è cattiva, cerebrale e teatrale, e riesce a trasformare in realtà sonora sensazioni e immagini con straordinaria efficacia.

Un mondo sinestetico in cui la devianza della title track si insinua e avvelena quasi tutto ciò che segue: il groove maligno di “Clemency & Atrophy” è così denso che ti si appiccica addosso. I riffoni di “By The Charred Stile” fanno da contraltare alla voce pulita di Wacian, mentre “Rat King” è un bagno nel luridume. La seconda metà del disco non è da meno, con “Scold’s Bridle” che è forse tra i pezzi più malsani mai prodotti dai Code. La suite “The Mad White Hair” mette fine all’album nel modo più scenico e inglese possibile, con il monologo quasi shakespeariano di un’anima dannata che non vede alcuna speranza all’orizzonte.

Flyblown Prince è un bel disco, detto nella maniera più semplice possibile. Un lavoro che ricorda, nella forma e nella sostanza, i fasti sia di band come gli In The Woods… di Omnio che gli stessi Code di Resplendent Grotesque, opere di cui quest’ultima fatica sembra una naturale continuazione.