COMA VOID – Coma Void
Gruppo: | Coma Void |
Titolo: | Coma Void |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | U.S.A. |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 48:36 |
Il nome Coma Void è del tutto nuovo sulla scena, poiché questo album omonimo, rigorosamente autoprodotto, è l'esordio assoluto del progetto del misterioso Okul. Da una stanzetta da qualche parte nel Maryland, questo oscuro personaggio ha registrato sei pezzi di estrazione cosmica, la cui semantica si pone a cavaliere tra i chitarroni post-rock della prima ora e atmosfere ruvide e malvagie alla Darkspace (nome imprescindibile, quando si parla di cosmo in salsa estrema).
I rimandi alla formazione elvetica tuttavia iniziano e finiscono con le tematiche e un accenno di urla su metà delle sei tracce da parte del cantante "ospite" Suhail Hadar. Tutto il resto è preso un po' da qui, un po' da lì: le suddette chitarre post-rock si mescolano a inserti di sintetizzatore e a riverberi drone, sparendo di quando in quando per lasciare il posto ai soli due ultimi elementi, finendo per creare un'interessante commistione di generi che lascia molto spazio all'immaginazione. Il ritmo non è mai elevatissimo, anzi, la drum-machine si mantiene su un numero di colpi abbastanza contenuto, spostando il baricentro verso atmosfere più monolitiche e opprimenti che non fredde e taglienti.
Di fatto, Okul consegna al mondo una buona prima prova, seppur un filino ingenua a uno sguardo complessivo: le diverse anime di questo lavoro, se in alcuni passaggi (particolarmente quelli più spinti e graffianti, più prossimi al black metal) risultano ben coese e del tutto apprezzabili, altre volte sembrano un po' troppo slegate tra loro, lasciando intravedere stacchi troppo netti tra i "momenti metal" e i "momenti post-". I brani, d'altro canto, sono tutti estremamente omogenei nel presentare queste disomogeneità, tanto che se non fosse per la presenza di voci nelle tracce pari, sarebbe difficile riuscire a distinguere un componimento dall'altro.
Concludendo, per essere una prima prova stampata in cento copie o venduta a prezzo stracciatissimo su Bandcamp, "Coma Void" presenta degli spunti decisamente interessanti, nonostante molti di questi vadano ancora sviluppati in maniera compiuta. Se siete ghiotti di tematiche siderali potrete godervi più facilmente l'opera prima di Okul, altrimenti portate un po' di pazienza e ripassate da queste parti tra qualche tempo.