COMITY – The Journey Is Over Now
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Gruppo: | Comity |
Titolo: | The Journey Is Over Now |
Anno: | 2011 |
Provenienza: | Francia |
Etichetta: | Throatruiner Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 51:08 |
I Comity si inseriscono nel mondo musicale con una mistura che fonde rock, math e sludge-hardcore. Il suono è violento, gode di aperture atmosferiche ampie e di profonde scanalature, che insieme allo scream roco e acido alimentano il primo album. "The Journey Is Over Now" contiene cinquanta minuti suddivisi in quattro sezioni, denominate semplicemente con numeri romani che, concatenate per umori e potenza espressa, rigettano sull'ascoltatore in maniera prorompente una forma di caos melodico che conquista passaggio dopo passaggio.
Si viene come attraversati da un fiume di pensieri che dilaga, sfondando gli argini, per ricoprire tutto ciò che gli è attorno per poi quietarsi improvvisamente. Fasi di calma apparente sono dedite a tranquillizzare l'inconsapevole ascoltatore, che verrà nuovamente assorbito dal fluire burrascoso che di lì a poco si verrà a ricreare.
Si tratta di un incrocio fra Neurosis e Breach, ai quali si potrebbero aggiungere i Dillinger Escape Plan. È folle il modo nel quale i Francesi accelerano e decelerano, movimentando asimmetricamente i brani, che strutturalmente passano di palo in frasca, mantenendo però ben chiara la loro intenzione: annichilire colui che li ascolta, trascinandolo all'interno del proprio mondo fatto di melodie agrodolci e tirate battenti, di hardcore pesante come un mattone e attimi puramente rock elaborati dalla sei corde. È una giostra che ama il sali e scendi, lo comprenderete quando, dopo aver udito cosa scatenano nelle due tracce iniziali, i Comity decidono di stoppare l'aura aggressiva per convogliare la pressione in una sostanza sonora più leggiadra, ma non meno incisiva.
Con "Part III" è un altro pianeta che ci rapisce: l'apertura affidata al sitar, il lungo percorso scandito dalle chitarre pulite e un'animosità opaca e stranamente mai sfociante in turbinii, ma frenata da una sensazione di malinconia inesplosa scandita dal noise che supporta la fase conclusiva del brano, sembrano un ponte ideale fra il prima e il dopo; dietro l'angolo tuttavia si cela la bordata che ci si aspetta, non è un caso che il finale sia delirante e in crescendo.
"Part. IV" è composta da ventuno minuti cervellotici, nevrotici, caratterizzati da continui cambi di tempo, da uno schitarrare extra-schematico che diviene cantilenante, più complesso e asincrono, rimbalzando da uno stile all'altro, combinandoli e separandoli, dando vita a un'energica e sclerotica prestazione che mantiene però il colore grigio. Le tonalità cromatiche si modificano, è però unicamente quella la tinta di cui sono cosparsi a più riprese i drappi atmosferici, intensi ma non troppo fitti; sembra vogliano lasciarsi spazio per respirare e concedersi poi un finale a rottura di collo, non sarà propriamente così, ve lo lascio scoprire…
"The Journey Is Over Now" è un disco da sturbo mentale che gli amanti delle formazioni citate dovrebbero trovare di proprio gradimento, così come del resto i fan dei compagni di roster dei Comity, Plebeian Grandstand e Nesseria, anch'essi devoti a sonorità particolari. A tutti loro rivolgo il mio consiglio di ascolto. Intriganti.