Conan - Evidence Of Immortality | Aristocrazia Webzine

CONAN – Evidence Of Immortality

Gruppo: Conan
Titolo: Evidence Of Immortality
Anno: 2022
Provenienza: Regno Unito
Etichetta: Napalm Records
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TRACKLIST

  1. A Cleaved Head No Longer Plots
  2. Levitation Hoax
  3. Ritual Of Anonimity
  4. Equilibrium Of Mankind
  5. Righteous Alliance
  6. Grief Sequence
DURATA: 50:56

Può un disco sludge/doom di quasi cinquantuno minuti scendersene giù come un bicchiere d’acqua? Sì, se lo hanno scritto i Conan.

Con Evidence Of Immortality il trio inglese taglia il traguardo del quinto full length, a quattro anni dal precedente Existencial Void Guardian, e lo fa in una forma così putrida, cavernosa ed eterogenea che non potremmo sinceramente chiedere di più. Il nucleo di fondo è quello a cui i Conan ci hanno abituati da un bel pezzo, eppure in qualche modo lo prendono, lo rivoltano come un calzino, ci aggiungono dinamiche diversificate, buttano lì un pezzo conclusivo funereo come “Grief Sequence” ed ecco qua che esce fuori un discone con tutti i crismi.

A scanso di equivoci, se leggendo “cinquantuno minuti” e “sludge” hai pensato a un mattone indigeribile e infinito, sappi che non c’è nulla di più lontano dalla realtà. Ovviamente se non sei avvezzo a certi tipi di suono è un discorso a parte, ma se quel doom che emana esalazioni paludose è pane per i tuoi denti non potrai non essere totalmente rapito da Evidence Of Immortality.

Il brano d’apertura “A Cleaved Head No Longer Plots” è abbastanza classico e dentro gli schemi soliti del genere, così come “Equilibrium Of Mankind” e “Righteous Alliance” con i suoi giochi di effetti e distorsioni; ecco però che già in “Levitation Hoax” fanno capolino dei blast beat sporadici e “Ritual Of Anonymity” mostra un’anima più stoner e scapocciona, con dei segmenti doom ‘n’ roll che piacerebbero un sacco agli High On Fire e un basso ciccione che fa tremare il petto, conquistandosi la palma di brano che personalmente preferisco.

E poi c’è lui, il brano conclusivo, quel “Grief Sequence” che ho citato qualche rigo più su. Fa esattamente ciò che è indicato nel titolo, ovvero investirci con una letargica tempesta di dolore di quattordici minuti e mezzo, arricchita per giunta con dei synth per intensificarne l’effetto. Esce fuori la colonna sonora perfetta per un film sui non morti, per una notte di pioggia, per qualsiasi cosa solletichi la tua fantasia fondamentalmente, perché qui si viaggia in zone praticamente gotiche. La cosa più degna di nota è che ciò non stona in nessuna maniera con tutto quello che i Conan hanno detto nei brani precedenti, è soltanto una sorpresa totalmente inaspettata.

I Nostri non ci hanno mai davvero modo di dubitare delle loro capacità, eppure Evidence Of Immortality alza ulteriormente l’asticella qualitativa. Non mi sorprenderei se vedessi la neonata creatura dei Conan spammata per mezzo web, perché se lo merita, anche se parliamo purtroppo o per fortuna sempre di underground, per cui ahimè, se ne parlerà forse comunque troppo poco. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta, ora tocca a te farti tremare la cassa toracica con questi riff gargantueschi.

Hail Conan.