Confrontational - Cut | Aristocrazia Webzine

CONFRONTATIONAL – Cut

Gruppo: Confrontational
Titolo: Cut
Anno: 2023
Provenienza: Italia
Etichetta: NewRetroWave Records
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TRACKLIST

  1. Cut
  2. Replay
  3. Temptation
  4. Black Glasses
  5. Cold Hard Silver
  6. The Chase
  7. Possession
  8. No Respite
DURATA: 29:11

Confrontational è la creatura di Massimo Usai, musicista e produttore elettronico cagliaritano da sempre aperto alle influenze di tutto il mondo. Nel corso di una carriera che veleggia verso i dieci anni ha ottenuto risultati notevoli come sbarcare al Wave Gotik Treffen o affiancarsi ad artisti del calibro di Cody Carpenter e Tying Tiffany.

A quattro anni di distanza dall’ultimo album Under Cover Of Darkness il buon Massimo ci propone otto tracce originali (a differenza del suddetto album composto di tributi a musica più o meno conosciuta degli anni ’80) con il consueto manipolo di ospiti: stavolta è il turno di James Doviak (polistrumentista e compagno di studio di Johnny Marr, qui dietro ai sintetizzatori), Adrien Grousset (chitarrista per il nume tutelare synthwave Carpenter Brut) e Antoni Maiovvi (DJ e compositore indipendente, attivo nel cinema underground, per l’occasione dietro il microfono su “Cold Hard Silver”).

L’opener “Cut” ci accoglie con un basso sintetico pulsante e acido. I richiami in copertina all’estetica dei gialli di Dario Argento potrebbero farci pensare di avere in mano il “solito” disco synthwave, ma già il feeling iniziale è completamente opposto: resta invariato il senso di inquietudine ma l’atmosfera è estremanente EBM, inumana, robotica e per nulla fumettosa. Gli arrangiamenti per tutto il disco si terranno sul filo tra produzioni da club e artisti più sperimentali come Front Line Assembly o la scena industrial degli albori, le melodie sono rarefatte e l’ossessivo battere della cassa in 4 trasforma l’ascolto in un trip avvolgente e ben poco rassicurante. La produzione (sempre appannaggio di Usai) è cesellata fin nei minimi particolari e l’uso di un impianto audio di qualità è estremamente consigliato per godere a pieno delle sfumature nascoste nelle pieghe di brani apparentemente grezzi e quasi scarni, oltre che della potenza inusitata dei bassi.

La scaletta si snoda su una salda base EBM-industrial ballabilissima che non disdegna momenti più mossi, come “Replay” e “Possession” e la strumentale “The Chase”, che non sfigurerebbe su un album di Perturbator. Oltremodo interessante è l’uso della chitarra di Grousset in “No Respite”, una sorta di assolo rock che si dipana lungo tutti i quattro minuti di canzone come se il musicista contemplasse la scena dall’alto come nell’immortale Il Corvo.

I testi, pur non avendo un ruolo precipuo, contribuiscono a dipingere un quadro cyberpunk dalle tinte particolarmente notturne ed oscure, lontano mille miglia dai neon e le auto sportive di Lazerhawk o Kavinsky e dalle influenze rock/metal di Carpenter Brut. A prevalere sono l’introspezione e la disperata solitudine indotta dal circondarsi di tecnologia (“Possessed”), le interazioni con altri umani sono simulate se non addirittura sintetiche (“Replay”).

In un genere spesso accasciato sul riprodurre cloni in serie delle grandi hit Confrontational affronta la sfida con coraggio e ne esce vincitore a mani basse, Cut è una produzione ben rifinita, che sacrifica la durata per condensare un’esperienza completa e immersiva in ventinove minuti (e considerate le modalità di composizione la tentazione di ripetere qualche loop più del necessario è sempre forte) e si troverà a suo agio sia in un club darkwave sia come colonna sonora di qualche lungometraggio post-punk industriale. Ascolto consigliatissimo a tutti i cultori dell’oscurità in qualsivoglia sfumatura.