Convocation - Ashes Coalesce

CONVOCATION – Ashes Coalesce

Gruppo: Convocation
Titolo: Ashes Coalesce
Anno: 2020
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Everlasting Spew Records
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TRACKLIST

  1. Martyrise
  2. The Absence Of Grief
  3. Misery Form
  4. Portal Closed
DURATA: 45:03

Nati nel 2013 come side project del polistrumentista LL dei Desolate Shrine e del cantante MN (Dark Buddha Rising, Katakombi e Waste Of Space Orchestra), i Convocation si situano al crocevia in cui si incontrano le svariate influenze dei due musicisti, uno impegnato in un progetto death metal e l’altro dedito principalmente al doom e allo sludge. Una prova lampante di quanto detto è il disco d’esordio, Scars Across, che ottenne per lo più responsi positivi ed entusiasti, catapultando — a ragione — il gruppo nell’Olimpo delle giovani promesse del funeral doom.

Il tanto atteso seguito non tarda ad arrivare, ed ecco che dopo due anni viene alla luce Ashes Coalesce, la cui copertina raffigura due figure umane, illuminate probabilmente dalla luce solare, sospese al di sopra di una sorta di mare di cenere dal quale emerge una terza figura umanoide, completamente nera, che cerca di tirarle verso l’abisso al quale appartiene. Non ci è dato sapere se i due umani stiano emergendo dalle ceneri per ascendere al cielo o se la loro non è altro che una caduta dal cielo di biblica memoria: ciò che è certo è che la copertina, opera dello stesso LL, cattura l’attenzione sin dal primo sguardo.

Se l’aspetto grafico risulta facile da comprendere e da assimilare, altrettanto non può dirsi della musica dei Convocation: la complessità a livello sonoro e compositivo è notevole, e ogni ascolto permette di svelare dei dettagli che al precedente erano passati inosservati, tanto è strutturato e complesso l’opus sonoro dei due finlandesi. Tra le influenze citate troviamo gli Esoteric, gli Skepticism e i Disembowelment: i Nostri si situano dunque a metà strada tra il funeral doom e il death-doom novantiano, pur avendo una propria personalità distinta. In Ashes Coalesce troviamo davvero di tutto, dai riff monolitici in piena tradizione death-doom ai lead più eterei, dagli spettrali intermezzi acustici ai passaggi d’organo in stile Skepticism, dai tempi dilatati alle accelerazioni death metal.

A differenza di Scars Across, in cui sono presenti pezzi estremamente differenti tra loro, qui l’anima doom e quella death coesistono, si completano a vicenda e si arricchiscono notevolmente di influenze progressive: le tastiere rivestono un ruolo fondamentale, pur non essendo mai pienamente in primo piano, ma fungendo piuttosto da collante tra due riff o ancora da tappeto sonoro, basti ascoltare “Martyrise” in cui l’intervallo tastieristico tra la prima e la seconda parte fa da preludio al riff finale, incredibilmente catchy per un disco del genere. Se LL è sicuramente uno strumentista polivalente e creativo, lo stesso si può dire di MN, la cui vocalità è incredibilmente versatile: il cantante riesce infatti a passare da un growl cavernoso a uno screaming estremamente acuto all’interno della stessa traccia, fino ad arrivare a un vero e proprio pulito in “Misery Form”. Ottima anche la prova dei due ospiti, Anssi Mäkinen e Tenebrous Tonchev, che prestano le loro voci nella seconda traccia, “The Absence Of Grief”.

Il vero punto di forza di Ashes Coalesce è l’enorme capacità espressiva che scaturisce dal sapiente utilizzo dell’enorme arsenale sonoro e compositivo di cui i Convocation fanno uso, riuscendo a realizzare tracce di oltre tredici minuti che risultano estremamente scorrevoli e per nulla monotone. Il tutto è poi coadiuvato da un’eccellente qualità sonora, che, per quanto frutto del sapiente mastering di Greg Chandler, risulta estremamente sorprendente se si pensa che l’intero disco è stato registrato nello studio casalingo di LL.

Il secondo album dei Convocation è profondo, denso, e, pur richiedendo svariati ascolti per poter essere compreso e assimilato, cattura l’attenzione dell’ascoltatore sin dalla prima traccia, trascinandolo con sé verso il nero abisso ritratto nella copertina, senza mai risultare ripetitivo o noioso. Per quanto chi scrive non sia un avido consumatore di doom metal, Ashes Coalesce è sicuramente un candidato al podio di migliore album del 2020 in ambito di metal estremo.