Corpus Christii - The Bitter End Of Old | Aristocrazia Webzine

CORPUS CHRISTII – The Bitter End Of Old

Gruppo: Corpus Christii
Titolo: The Bitter End Of Old
Anno: 2022
Provenienza: Portogallo
Etichetta: Immortal Frost Productions
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TRACKLIST

  1. Amargura
  2. The Predominance
  3. Unearthly Forgotten Memory
  4. Fragmented Chaos Disharmony
  5. From Here To Nothing
  6. Behind The Shadow
  7. To The End, To The Void
  8. For I Am All
  9. Heinous
DURATA: 38:29

I Corpus Christii sono una delle realtà più rappresentative della scena black metal lusitana post-2000, e questo The Bitter End Of Old uscito per Immortal Frost è il loro nono album in quasi ventiquattro anni di attività. Rispetto a cinque anni fa, e cioè a quando usciva il precedente Delusion, non ci sono stati cambi di line-up, che si riconferma un duo formato da Nocturnus Horrendus (voce e strumenti vari) e J. Goat (chitarra e basso).

Neppure l’impostazione musicale è cambiata troppo: il black metal dei Corpus Christii infatti è rimasta una miscela equilibrata di melodia, sfuriate maligne e mid-tempo incazzosi. Un dinamismo che ha mantenuto la ricetta dei portoghesi sorprendentemente fresca, un evergreen, in pratica.

Scavallata “Amargura”, intro abbastanza superflua, con “The Predominance” Nocturnus e socio iniziano a menare come disperati ma anche a giocare col succitato dinamismo, alternando il consueto blast beat a stacchi tribali con quel non so che di Europa meridionale. La successiva “Unearthly Forgotten Memory” sembra, al contrario, un po’ la fiera dell’old school: una vecchia scuola ben eseguita, intendiamoci, ma che resta comunque un momento fiacco nell’economia di un disco che macina e trita soprattutto ai suoi estremi.

L’ultimo quarto d’ora, per dire, da “To The End, To The Void” in giù, è da manuale anti-noia tanto per la bontà della scrittura, quanto per il repertorio vocale sciorinato da Nocturnus Horrendus, poco ortodosso ma sempre sanguigno ed efficace.

A dispetto del genere The Bitter End Of Old registra più luci che ombre, e per i Corpus Christi segna un ottimo ritorno dopo diversi anni di assenza. Molto bene la produzione, che rende piena giustizia sia al lavoro tecnico che alla passione con cui i portoghesi mettono in saccoccia un altro bel dischetto; altrettanto bene la copertina firmata Alen Grijaković, già autore di disegnetti maligni per Ars Veneficium e The Stone.