DAI-ICHI / LAMP OF MURMUUR – Virgin Womb Of Eternal Black Terror
Gruppo: | Dai-Ichi / Lamp Of Murmuur |
Titolo: | Virgin Womb Of Eternal Black Terror |
Anno: | 2021 |
Provenienza: | Sconosciuta / U.S.A. |
Etichetta: | Fólkvangr Records |
Contatti: | Dai-Ichi : non disponibili |
TRACKLIST
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DURATA: | 30:43 |
Virgin Womb Of Eternal Black Terror è la sfiziosa occasione che ho scelto per portare sulle pagine aristocratiche due valide realtà del panorama underground black metal in un colpo solo. Da un lato i misteriosi Dai-Ichi, dall’altro l’enigmatica one man band statunitense Lamp Of Murmuur. Nel mezzo ben tre etichette: Nebular Carcoma per la versione vinile dello split, Bile Noire per la distribuzione europea della musicassetta, Fólkvangr Records per quella negli U.S.A.
La provenienza di Yūrei (voce) e Han Kirisuto (strumenti) è ignota, sappiamo soltanto che l’espressione Dai-Ichi è traducibile come numero uno nel senso de il primo (fonte: Wikipedia) e che la band si rifà all’estetica giapponese, rifiutandosi di fornire altro tipo di informazione. Ci pensa quindi la musica a parlare, precisamente il linguaggio di un raw black metal ferale ma comprensibile, con il classico apparato di riff circolari che si stagliano oltre la coltre di ruvidezza e uno scream spettrale e lacerante con forte riverbero che dona un senso di sospensione. I tre brani proposti miscelano saggiamente le ritmiche: “Pesuto No Jidai No Ai” è un assalto all’arma bianca con batteria rimbombante, brevemente interrotto da un inaspettato assolo; “Anata No Kubi Ni Bütsu O Nameru” ha un bel tiro e abbassa i giri del motore; “Fujöna Uragirimono No Shi” infine è la più ricca di variazioni ed estende leggermente la durata, da quattro a sei minuti. Come mi ha confermato anche il precedente e unico album, i Dai-Ichi sono una valida realtà del settore saggiamente consigliata da Folkvangr Records agli amanti di Akitsa, Ildjarn e Vlad Tepes.
Lamp Of Murmuur è invece un nome che si è già fatto conoscere nel circolo del raw black metal, attraverso una lunga serie di demo ed ep a partire dal 2019, culminati nell’album Heir Of Ecliptical Romanticism, fra i miei preferiti dello scorso anno. A differenza dei compagni di split, la one man di Olympia (stato di Washington) si è concessa alle attenzioni di stampa e fan, rilasciando alcune interviste e gestendo una pagina Instagram. Inoltre ha rivelato che l’improvvisazione riveste un ruolo importante nel processo creativo, durante il quale una forza-entità guida la creazione di melodie chitarristiche live sul momento. Lo stile di Lamp Of Murmuur è piuttosto articolato e armonico in relazione all’ambito di appartenenza, raw black metal col sale in zucca insomma, dove trovano spazio melodie, tastiere, cambi di ritmo e atmosfere (furiose, plumbee, grandiose), e addirittura il basso. Il Nostro fa convivere con grande naturalezza l’animo grezzo più ortodosso, abbracciato totalmente per quanto riguarda l’apparato iconografico, con una certa accessibilità, mantenendo uno stato di tensione per l’intera durata dei due pezzi (da sette minuti ciascuno), garantendo sempre scorrevolezza e toni accattivanti.
In conclusione, Virgin Womb Of Eternal Black Terror è un ottimo esempio di split che assolve pienamente alla sua funzione, abbinando con coerenza due band valide e mostrando due facce diverse di una stessa medaglia. L’unico aspetto negativo da segnalare è che la versione LP risulta già esaurita, mentre quella in cassetta è prevista per il mese di aprile, ragion per cui mi sono dovuto accontentare del digitale offerto da Fólkvangr Records; il ricavato delle vendite viene donato all’Ali Forney Center, che sostiene i giovani senzatetto della comunità LGBTQ, e all’Indigenous Action che si occupa di supportare la comunità indigena.