DAY BEFORE US – Crystal Sights Of A Broken Universe | Aristocrazia Webzine

DAY BEFORE US – Crystal Sights Of A Broken Universe

 
Gruppo: Day Before Us
Titolo: Crystal Sights Of A Broken Universe
Anno: 2015
Provenienza: Francia
Etichetta: Twilight Records
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TRACKLIST

  1. Along The Innermost Aisle
  2. Vaults Of This Blessed Despair
  3. The Ballad Of Leonore
  4. A Message To The Sea
  5. Clytic, The Oceanid
  6. Entrance – When I Am Laid In Earth (Purcell)
  7. Toute Mon Âme, Loin De Ce Monde
  8. Expiation D'Un Rêve
  9. Orpheus Lament
  10. Toward The Eternal Home
DURATA: 48:30
 

Philippe Blanche, artista intervistato pochi mesi fa sulle nostre pagine, è come un buon vino: invecchiando matura e migliora. Dopo l'ottimo "Misty Shroud Of Regrets" e la piccola perla intitolata "Child Of A New Light", torna a dar vita alla sua creatura Day Before Us con un nuovo album a qualche mese di distanza dall'EP precedente. Si tratta di un ritorno in grande stile, culmine di un processo di crescita che lo vede sempre più padrone dei suoi mezzi e sempre più capace di trasporre in musica la propria sensibilità. Accompagnato per la seconda volta dalla voce suadente della cantante greca Effrosyni Papamichalopoulou, che in questa occasione compare come membro ufficiale di quella che a tutti gli effetti fino a oggi era stata de facto una one man band, con "Crystal Sights Of A Broken Universe" il Transalpino offre tre quarti d'ora di levigate impressioni sonore a cavallo fra neoclassica e dark ambient, con qualche riferimento lirico a tingere di solennità le composizioni.

Come da tradizione è la nostalgia il sentimento dominante dell'opera, sebbene questa volta l'atmosfera sia fin dalle prime battute più onirica del solito, più distante, più eterea: la voce di Effrosyni accoglie l'ascoltatore in "Along The Innermost Aisle" e lo avvolge in un fumoso manto di malinconia, accompagnata dal suono della pioggia e dalle pennellate di Philippe al pianoforte. La forza evocativa ed emotiva della musica non viene meno per tutta la durata del disco, in cui si alternano sapientemente brani in cui la componente vocale è più in evidenza, come il successivo "Vaults Of This Blessed Despair", in cui nuovamente Effrosyne dimostra la propria grande capacità espressiva, ad altri che vedono dark ambient e field recording quali protagonisti assoluti ("The Ballad Of Leonore", "Entrance").

Non mancano episodi più marcatamente strumentali come "Expiation D'Un Rêve", ma in generale la sensazione è che il grande salto di qualità sia stato proprio nell'aver saputo amalgamare alla perfezione tutte le differenti anime del progetto, riuscendo a farle emergere, anche se con intensità differente, in ogni traccia: sono proprio quei brani in cui esse vivono in perfetto equilibrio fra loro che emergono quali vette compositive all'interno del disco. Su tutte la struggente "Clytic, The Oceanid", nella quale sintetizzatori, voce e registrazioni ambientali creano un commovente mosaico musicale, suggellato da un meraviglioso movimento al pianoforte in chiusura.

"Crystal Sights Of A Broken Universe" è senza dubbio una delle migliori produzioni nel suo campo musicale degli ultimi anni, è un disco compatto, coerente e senza momenti morti, dote assai rara e apprezzata, poiché dotato della giusta lunghezza. Non va dimenticato che ci si sta comunque muovendo in ambito dark ambient e che pertanto non si tratta di un'opera semplice da approcciare, bensì richiede la giusta inclinazione di spirito per essere affrontata adeguatamente: aspettate il momento propizio dunque, giacché una volta che vi sarete immersi al suo interno resterete stupefatti dalla sua profondità.