DEAD HEAD – Depression Tank
Gruppo: | Dead Head |
Titolo: | Depression Tank |
Anno: | 2009 |
Provenienza: | Olanda |
Etichetta: | Displeased Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 41:01 |
I Dead Head sono un gruppo storico con i loro vent'anni ormai di carriera alle spalle, una di quelle realtà che pur avendo rilasciato dei lavori di tutto rispetto è passata in sordina ed ha risonanza solo per coloro sono deglis sfegatati amanti del thrash.
Anno 2009, la sinfonia non cambia, "Depression Tank" è il nuovo disco della formazione e si mantiene su standard superiori alla media grazia a una vitalità e a una personalità legata al passato, per intenderci lo stile richiama i Kreator, i vecchi Sadus e gli Slayer riuscendo a risultare in più accorgimenti personali. Del resto la band è di quelle che macinano e l'album è lanciato in velocità sfruttando undici brani e quaranta minuti di musica spesso al fulmicotone nei quali in alcuni si sentono lontani gli echi dei Deceased del mai domo Kingsley "King" Fowley.
"Dissolved In Purity", "Green Angel", "Murder" e la conclusiva "Pesticide" mantengono diretto, aggressivo e senza tregua l'attacco, forse ad alcuni potrà sembrare che il disco sia un po' monocorde e in parte tale affermazione non è poi così lontana dall'esser reale, infatti gli episodi che cambiano leggermente tiro sono esclusivamente "The Swing", traccia che modifica le tempistiche infliggendo dei mid tempo monolitici e "Daemonique", episodio dal piglio deciso seppur la sua natura sia molto allungata e allentata rispetto a quella esposta dalle altre canzoni presenti in scaletta.
La prova dei Dead Head è esecutivamente parlando perfetta, in tal senso l'esperienza alle spalle e la conoscenza del genere come le loro tasche hanno sicuramente il loro peso, stesso discorso per il metodo compositivo costantemente rimasto di buon livello nella loro carriera e quest’ultimo "Depression Tank" non fa eccezione condito com'è da qualche buon assolo e fornito di una prestazione vocale molto presente sui pezzi e dlla spinta grintosa.
In sostanza avrete fra le mani un album che vale la pena ascoltare e che prima di assorbire in modo pieno vi consiglio di metter su più volte, la musica di questi ragazzi di certo non vi deluderà.