DEATH COMES CRAWLING – Looking For Semblance
Che Dis Pater fosse appassionato di dark e coldwave ottantiana non è mai stato un mistero: il suo progetto principale, Midnight Odyssey è stato pesantemente contaminato da sintetizzatori e rimandi completamente scollegati dal mondo black metal fin dagli esordi, e nel secondo album Shards Of Silver Fade lunghe parti erano vere e proprie incursioni nel mondo goth. Nell’attesa dell’annunciato terzo disco in studio, stupisce quindi molto poco trovarsi davanti a Death Comes Crawling, l’ennesimo progetto parallelo dell’australiano (il cui nome è mutuato da un brano di Funerals From The Astral Sphere), e che questo non abbia nulla a che vedere col metal.
Scritto, registrato e pubblicato digitalmente nell’autunno 2017, Looking For Semblance arriva ad avere una versione fisica negli ultimi giorni del 2018 grazie all’affezionata I, Voidhanger, ormai da anni solo e unico punto di riferimento per tutte le pubblicazioni dell’uomo di Brisbane, che già si era occupata dell’altra sua produzione non-metal, Dissvarth. La tiratura limitata ad appena duecento copie dà l’idea di quanto questo nuovo lavoro di Dis Pater sia pensato più come corollario per i suoi fan che non come effettiva novità, ma da seguace della prima ora posso dire di apprezzare molto questa manciata di canzoni figlie degli anni ‘80, evidentemente concepite come omaggio ai suoni di quel decennio e prive di qualsiasi spinta innovativa o revisionista.
Looking For Semblance è un disco così profondamente quanto consapevolmente di genere, tanto che I, Voidhanger lo presenta (in modo azzeccatissimo) come un’opera che «coniuga l’oscurità old-school dei Clan Of Xymox con le moderne sferzate elettroniche di Drab Majesty e TR/ST». La voce monocorde, eppure carica di sconsolatezza e di afflizione, si sorregge sempre su un beat sintetico e a tratti spiazzante per la sua natura pop e Death Comes Crawling finisce per essere una versione compassata di The Soft Moon e Cold Cave. Sebbene sia privo della varietà e della freschezza del primo e delle grattugiate noise del secondo, Dis Pater si toglie lo sfizio di mettere insieme un album di questo tipo e riesce a farlo con la solita classe. Nient’altro da aggiungere, perché è stato già detto tutto tra l’83 e l’89.
Poco importa che sia in ritardo di trent’anni sugli originali del genere e di dieci sui suoi reinventori, Death Comes Crawling è un tributo a una scena che era di nicchia negli anni ‘80 e che è di ultranicchia oggi e lo stesso titolo suggerisce un’idea perfetta di cosa sia Looking For Semblance: musica in cerca di un’estetica. Un’ottima scusa per tirare fuori dalla naftalina i singoloni di The Mission e Asylum Party.