НАВЬ / DEATHMOOR – De Morte Peccati Ad Mortem | Aristocrazia Webzine

НАВЬ / DEATHMOOR – De Morte Peccati Ad Mortem

 
Gruppo: Навь / Deathmoor
Titolo: De Morte Peccati Ad Mortem
Anno: 2014
Provenienza: Russia
Etichetta: S.N.D. Production
Contatti:

Навь: non disponibili

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TRACKLIST

  1. Навь – Трепет Предчувствия – Страх Неизвестности (Явь)
  2. Навь – Незримое Прикосновение к Бездне и Смерти (Навь)
  3. Навь – Перерождёный в Поток Мироздания (Правь)
  4. Deathmoor – В Потоках Сентябрьских Ливней
  5. Deathmoor – Deathmoor – Вдохновению Октябрьских Сумерек
DURATA: 26:18
 

La vostra webzine di fiducia continua a trattare le ultime uscite della S.N.D. Production, stavolta è il turno dello split che coinvolge Навь e Deathmoor, rilasciato lo scorso anno. La Nekrodivision di Stavropol (Russia) ha prodotto un'opera black metal in cinque tracce per neanche mezz'ora di durata totale.

Gli Навь (al nostro alfabeto Nav'), occupano le prime tre canzoni. Le informazioni su di loro scarseggiano, tanto che devo affidarmi totalmente a Metal Archives per inquadrarli in minima parte, con tutti i rischi che ciò comporta: il gruppo sarebbe stato fondato nel 1996 da Izbor, avrebbe all'attivo due album e dovrebbe aver preso il nome dal mondo dei morti secondo la mitologia slava. La proposta è un black metal dalle forte impronta thrash, travolgente e dal buon tiro, generato dal riffing serrato in coppia con la batteria veemente, tuttavia non manca di aperture più heavy e addirittura di un passaggio melodico piuttosto fiero in "Перерождёный в поток мироздания (Правь)". Nonostante l'impeto profuso, il suono non è mai caotico, poiché la produzione permette di distinguere con sufficiente dovizia di particolari tutti gli strumenti, esprimendo potenza e penalizzando forse soltanto i dettagli relativi alla batteria nei frangenti più concitati; d'altro canto ha riservato un occhio di riguardo per il pregevole basso, in grado di offrire pienezza e addirittura dialogare talvolta con le chitarre. Per quanto riguarda la parte vocale, espressa in russo, lo screaming di Izbor è piuttosto intellegibile, restando comunque abrasivo.

I compagni di avventura di Izbor e soci sono i Deathmoor, già noti su queste pagine per l'apparizione sulla compilation "Stavprol Nekrodivision" del 2012 e per il fatto che condividono con i Lashblood due elementi (il batterista GXfff e il multistrumentista Sadist). Il loro stile è più classicamente black metal e più dilatato, come dimostrano anche le durate dei pezzi (sette minuti di media contro i quattro scarsi dei primi), mentre le atmosfere si fanno più ricche, in grado di generare cattiveria e malvagità oppure evolversi in sfumature quasi rituali, a cui contribuisce l'utilizzo dei cori in voce pulita. Le scelte in fase di produzione simili agli Навь infine svolgono il ruolo di collante fra le due sezioni dello split.

Prima di chiudere, un cenno sull'immagine di copertina: le due mani complementari in bianco e nero che strappano il tessuto che le divide rimandano con chiarezza al concetto di split, tuttavia non hanno l'incisività dell'illustrazione sul retro, forse poco originale in tema di morte eppure sarebbe stata più calzante come presentazione visiva.

"De Morte Peccati Ad Mortem" è un'uscita senza alcuna controindicazione, un buon biglietto da visita per due gruppi che possiedono consapevolezza nei propri mezzi e discrete abilità.