DECAPITATED CHRIST – Antikristian Extreme Dekapitation
Gruppo: | Decapitated Christ |
Titolo: | Antikristian Extreme Dekapitation |
Anno: | 2008 |
Provenienza: | Spagna |
Etichetta: | XCX Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 31:12 |
Band spagnola quella dei Decapitated Christ che come il nome fa chiaramente intendere non si diletta con musica leggerina o compassionevole. Death metal con lievi venature black, è questa la proposta della formazione che prende spunto da nomi noti sia delle scena europea quali Asphyx e Sinister, sia da quella d'oltreaceano come Obituary ed è impossibile non citare i padrini della blasfemia Morbid Angel ai quali renderanno omaggio coverizzando "Day Of Suffering".
Il disco è una lezione classica dello stile, zero fronzoli, nessuna innovazione solo nove tracce pregne di ritmi scuri che nelle parti cadenzate come in quelle più accelerate grondano e gridano odio anticristiano. Trenta minuti, solo trenta minuti, ma ben eseguiti e intrisi di una collera che raggiunge i suoi apici in brani come la violenta "Decapitated Christ", "Leviathan" dall'animo profondamente thrashy che conclude la sua corsa supportata da un parlato rituale, tastiere e campane funeree, "Lucifer" l'episodio più orientato verso il black, semplice nel suo bieco scorrere annerito dalla prova di un Paingrinder malvagio sino all'osso e l'ultima della scaletta, ma non di valore, "The Devil Next Door", la canzone maggiormente intrisa d'atmosfera, pathos e nella quale si cela un'apertura intimamente lenta che intervalla due fasi lanciate in velocità.
L'unico episodio cantato in lingua madre è "Poetas De Lo Morbido", mentre per la cover della storica "Day Of Suffering" si è prestato ad amichevole partecipazione Bastard dei Graveyard già recensiti sul nostro sito con il lavoro d'esordio "One With The Dead".
I Decapitated Christ si son cimentati in una prova esecutivamente valida e che offre le sensazioni più adatte a un album che punta al cuore della vecchia guardia. Nulla di nuovo quindi all'orizzonte e di certo i ragazzi non ne erano alla ricerca, per gli affamati dei primi anni Novanta un'altra chicca da poter inserire nella propria collezione.