DELIVERANCE – Neon Chaos In A Junk-Sick Dawn
La prima volta che mi sono accostata a Neon Chaos In a Junk-Sick Dawn non avevo il tempo necessario per ascoltarlo per intero, mi interessava comunque capire di cosa si trattasse e quindi l’ho fatto partire lo stesso, anche se per pochi minuti, il tempo necessario a completare “Salvation Needs A Gun”; distrattamente, lo ammetto. Pensavo di avere inquadrato con precisione il tipo di musica: black metal con batteria selvaggia, qualche accenno di post-metal, sicuramente un lavoro che si prospettava gradevole.
Qualche tempo dopo ho attaccato nuovamente la cassa con l’intenzione di completare l’ascolto, anche se la durata totale oltre l’ora mi metteva leggermente in soggezione, ebbene il mio primo approccio era stato ovviamente piuttosto superficiale e ci avevo visto giusto solo in parte. La componente black metal di Neon Chaos In A Junk-Sick Dawn è certamente massiva, in ogni caso però non più preponderante di quella sludge, a cui inizialmente non avevo colpevolmente prestato molta attenzione nonostante emergesse sin da subito. Diverse ore e più di un ascolto dopo, posso dire con convinzione che i francesi Deliverance hanno tirato fuori un disco valido, variegato e ben calibrato, ed è il caso che se ne parli. Soprattutto, è il caso di sedersi e ascoltarselo per bene.
Il quartetto parigino è in attività dal 2012, Neon Chaos In A Junk-Sick Dawn è il loro terzo lavoro in studio e il primo prodotto da LADLO, casomai qualcuno volesse un ulteriore attestato di qualità. Alla folle rapidità del black metal si aggiunge la lisergica monumentalità dello sludge, con gli accordi ciccioni che sfiorano il post-metal e la presenza a sorpresa di tastiere psichedeliche dal gusto progressive dove meno ce le si aspetterebbe. In generale i pezzi non sono troppo impegnativi in termini di durata, con due eccezioni: i diciotto minuti di “Odyssey” sono lo spartiacque che trincia il disco in due, passando da un’intro a una chiusura piuttosto melodica e farcita di effetti deformati; il brano conclusivo “Fragments Of A Diary From Hell” totalizza invece diciassette minuti e mezzo ed è un pezzo sludge molto minimale e asciutto in cui si fa largo uso di synth.
La cosa che quasi sorprende, in questo lavoro dei Deliverance, è lo spazio che i passaggi melodici riescono a vedersi dedicato, nonostante la crudezza dello sludge, l’acidità del black e la tipologia di temi trattati, in cui l’ineluttabilità nichilista della morte la fa da padrona. Tutto è pensato e studiato nei minimi particolari, e si sente.
Neon Chaos In A Junk-Sick Dawn è il disco che non mi aspettavo di ascoltare e la sorpresa che non mi aspettavo di ricevere. I francesi ne sanno una più del diavolo, LADLO centra l’ennesimo colpo e i Deliverance vanno assolutamente tenuti d’occhio.