DEMONIC DEATH JUDGE – Kneel | Aristocrazia Webzine

DEMONIC DEATH JUDGE – Kneel

 
Gruppo: Demonic Death Judge
Titolo: Kneel
Anno: 2010
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Autoprodotto
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TRACKLIST

  1. Kneel
  2. Beneath The Monument
  3. Feast
  4. Spiral
  5. Fire In The Eyes
  6. Carlyle
DURATA: 45:28
 

Nuovo lavoro per i finlandesi Demonic Death Judge: "Kneel" è composto da sei pezzi per ben quarantacinque minuti di musica. Il suono è legato al movimento stoner-sludge, pesante, scuro, forte di scelte tese a non complicarne l'andamento quanto a renderlo più diretto possibile; un pugno in faccia che non si risparmia assoli corposi, ritmi sostenuti sfondacranio e passaggi fangosi, resi ancor più arcigni dalla vocalità tendente allo scream del cantante.

I brani, per quanto siano tutti di più che discreta durata, non soffrono cali di tensione, grazie a varianti non continue ma volti a snellire la mole massiccia. Le melodie che si intrecciano internamente a "Beneath The Monument" a esempio donano un che di onirico, così come il suo finire quasi drone dalle movenze cupe trasporta mentalmente in altra dimensione.

Un'atmosfera celestiale decadente si crea nella parte iniziale di "Feast", la canzone diventa dopo poco un muro alto e possente, mentre il cantato continua nel tessere linee nervose e arrabbiate, acquisendo vitalità dal muddy style da cui i riff traggono linfa. La natura musicale di gente come Ufomammut, Iron Monkey, Sourvein, Reverend Bizarre o Elictric Wizard è riscontrabile a più riprese nello stile dei Demonic Death Judge, intriso di una consistente acidità di fondo, gusto settantiano e psichedelia statico-ipnotica che in certi attimi vien fuori improvvisa come un fungo, ricreata da una ridondanza continua che attrae, si vedano alcuni frangenti riscontrabili in "Spiral". Molto bella la conclusione acustica di "Fire In The Eyes", dal tocco naturalistico, che precede la colossale e conclusiva traccia "Carlyle", strumentale libera di dar sfogo alla chitarra solista che si esibisce in un lungo e carismatico sodalizio con la base pachidermica, lì a sostenerne l'incedere voluttuoso; intorno al settimo minuto si inserisce il suono di una sirena in un primo tempo alla ribalta, per poi venire inglobato dalla musica che riprende il suo corso, per poi scemare improvvisamente e far concludere proprio al suono ospite la canzone. C'è anche una sorpresa nel suo finire, ma non vi svelo quale sia, lasciamo un po' di suspense…

"Kneel" ha tutte le caratteristiche per essere apprezzato dagli adoratori dello stoner-sludge. Non vi è nulla che non sia stato sviscerato, anche se tratti personali verranno fuori ogni tanto, la band sta però maturando e segue un percorso evolutivo naturale che sta dando i propri frutti. Seguite il genere? Compratelo, avrete una chicca in più in casa, male non può farvi.