DENIED – Let Them Burn | Aristocrazia Webzine

DENIED – Let Them Burn

 
Gruppo: Denied
Titolo: Let Them Burn
Anno: 2013
Provenienza: Svezia
Etichetta: Sliptrick Records
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TRACKLIST

  1. Judas Kiss
  2. Dead Messiah
  3. Garden Of Stone
  4. Constant Rage
  5. Until The End Of Time
  6. Lesser Son
  7. Seven Times Your Sin
  8. Nothing Is Sacred
  9. The Black Room
  10. In Hell
DURATA: 37:42
 

Gli svedesi Denied, con calma, giungono alla terza uscita, quella della maturità, pronti a dimostrare di essere realmente cresciuti, confermando quanto di buono mostrato con i precedenti album "7 Times Your Sin" e "New Army For The Old Revolution".

La formazione guidata dal chitarrista Andreas "Andy" Carlsson ha pubblicato un "Let Them Burn" molto ma molto bello, con tutto quello che si cerca in un'uscita di stampo heavy-thrash, fra cui i pezzi che pestano scatenati su ritmiche up-tempo e si fanno largo sfruttando i muscoli, in questa categoria sono inseribili l'apertura "Judas Kiss", "Constant Rage", "Seven Times Your Sin" e "In Hell".

Ascoltando il disco, vi verranno davvero tanti nomi in mente, tuttavia nulla che sia definibile happy, a esempio i sottovalutatissimi Morgana Lefay, i Nocturnal Rites, i Judas Priest e pure qualcosa dei Candlemass (magari a livello vocale più quelli con Mats Leven che altri). Credetemi: non sono presenti ritornelli a cantilena e riff da canzoncina da sigla per cartone animato.

Il suono è scuro anche quando le melodie prendono il largo in "Dead Messiah". La semi-ballata "Constant Rage" è una canzone tutt'altro che leggerina e melensa, mantiene una dose di toni grevi che la rendono maggiormente affascinante. Il groove insito in episodi quali "Lesser Son" e "The Black Room" non fa altro che aumentare il peso già sostanzioso di una scaletta che non solo non possiede momenti di vuoto, ma che somma anche un'atmosfera quasi epica nella stupenda "Until The End Of Time" e in "Nothing Is Sacred", nella quale spicca il ritornello.

Gli ingranaggi sono ben oliati e girano in modo da far funzionare l'intero complesso. Se la sezione ritmica delle chitarre di Carlsson e Vowden è sempre piacevolissima, Chris (ex di Abnormity, Absurd, Expulsion, Hydrogen, Mouthpeace e Stressfest) con gli spazi ritagliati per le esecuzioni solistiche aggiunge con bravura quell'orpello che adorna degnamente le canzoni. Johan Fahlberg (Jaded Heart, ex Scudiero e Insania) dietro al microfono si difende bene, è abile nell'addolcirsi quando serve senza però scadere in un approccio facilone, mentre l'asse basso-batteria composto dalle figure di Fredrik Isaksson (Excruciate, ex Grave e Therion) e Pete Dolls è roccioso quanto dinamico, assecondando le voglie e la più che discreta varietà compositiva.

"Let Them Burn" è figlio di una realtà che con continuità invia segnali di crescita. Anche la produzione si pone a suo favore, rendendo distinguibili in maniera più che efficiente i singoli strumenti e la voce. Mi chiedo davvero come mai questi Scandinavi abbiano ricevuto così poca attenzione da parte delle grandi etichette…

I Denied confermano di essere bravi e in palla, perciò consiglio vivamente di ascoltare e acquistare il disco a quelli che — come il sottoscritto — sono stanchi di uscite heavy-power mosce da morire, riempite di trallalerò trallalà inutili e che invece cercano mazzate dotata sia di cattiveria che di melodia.