DEVANGELIC – Resurrection Denied
Gruppo: | Devangelic |
Titolo: | Resurrection Denied |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Comatose Music |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 31:08 |
I nostrani Devangelic fanno il proprio debutto su Comatose Music. Alla formazione composta da Mario Di Giambattista (chitarra), Alessandro "Venders" Santilli (batteria), Damiano Bracci (basso) e Paolo Chiti (voce) non mancano di certo l'esperienza e le conoscenze in ambito brutale, tant'è che sin da questo primo parto di lunga durata spiattellano la loro evidente passione per le più efferate e molestanti sonorità di stampo americano (Suffocation, Disgorge, Gorgasm, Condemned e compagnia andante), per modellare un attacco sfrontato e ripetuto, all'interno del quale vengono assestate pregevoli randellate.
Chi attendesse chissà quali novità, ipertecnicismo spasmodico o deviazione melodica, si allontani seduta stante da "Resurrection Denied". I Nostri menano e lo fanno senza compromessi, c'è tutto ciò che l'amante dell'ABC del genere pretende di ascoltare: l'ignoranza del riff che si appesantisce diventando oppressivo o si scatena in velocità assumendo la forma di tritacarne pronto all'uso; le tirate di batteria ficcanti, martellanti e la cassa che con continuità s'incastra nel cervello; i rallentamenti spacca-collo; il growl cavernoso simil scarico del lavandino; i cambi ritmici piazzati al momento giusto. I musicisti giustamente non concedono pause e sono assetati di sangue.
La prestazione dei capitolini è di quelle che appassiona proprio perché eseguita a regola d'arte e mette sul piatto della bilancia canzoni da pura e semplice devastazione quali sono "Eucharist Savagery", "Disfigured Embodiment", "Entombment Of Mutilated Angels", "Perished Through Atonement" e "Apostolic Dismembering".
Potremmo definire i Devangelic brutali in maniera ortodossa, infatti hanno rispettato e fatto propri i canoni di questo macello sonoro e n'è venuto fuori un disco che per mezzora intratterrà e allieterà l'appassionato delle carneficine dal sapore più che vagamente anni Novanta. "Resurrection Denied" gode della sua natura "incontaminata" ed è desideroso di regalarvi immediato piacere, frantumando e proseguendo nel frantumare ciò che gli si para contro; è un lavoro del quale vi suggerisco vivamente l'ascolto e l'acquisto.