DIOCLETIAN – Doom Cult
Fucilata totale nelle gengive, ecco l’unico modo per descrivere il primo album dei Diocletian. Nove tracce di assoluto olocausto nucleare si susseguono in questo lavoro per torcervi le budella.
Per capire vagamente le coordinate sonore possiamo immaginarci i Blasphemy fusi insieme ai Bolt Thrower di Realm Of Chaos (influenze certo non taciute dai nostri, visto la cover di “All That Remains”, proveniente proprio da Realm Of Chaos, che i neozelandesi hanno inserito nell’EP Decimator del 2007).
Dal punto di vista dei testi, il nome Diocletian dovrebbe già far intendere che il gruppo punta tutto sul totale anticristianesimo: Diocleziano fu l’ultimo imperatore romano a perseguitare i cristiani, con la grande persecuzione del 303 d.C.. La tematica è anche facilmente comprensibile dallo stemma in copertina che ritrae una croce rovesciata, un teschio e un pugno corazzato (rimando a uno dei pezzi migliori dell’album, “Antichrist Hammerfist”, scritto da Ryan Foster dei canadesi Conqueror). Anche il buon Pete Helmkamp (Angelcorpse e Order From Chaos) viene evocato per dare manforte in questo album: è suo, infatti, il testo di “Werewolf Directive”, seconda perla del lavoro.
I pezzi sono tutti un pugno nello stomaco (con picchi quali “Bullet Dominated” e la cadenzata “Baphocletian”) e formano un concentrato di caos sonoro e violenza che vi lascerà stupiti. In definitiva un disco obbligatorio per fan di Conqueror, Revenge, primi Bolt Thrower e Order From Chaos, ma che non dovrebbe mancare nella collezione di ogni amante del Death Metal.