Risale al Duemila l'unico disco dei Dominion Caligula

DOMINION CALIGULA – A New Era Rises

Gruppo: Dominion Caligula
Titolo: A New Era Rises
Anno: 2000
Provenienza: Svezia
Etichetta: No Fashion Records
Contatti: non disponibili
TRACKLIST

  1. A New Era Rises
  2. Dominion
  3. Praise Thy Victorious
  4. In Love With The Gods
  5. Let Them Hate Me
  6. Drink The Royal Seed (Fellatio Me Scrotum)
  7. Let Me Become
  8. Cold Black
DURATA: 44:31

A New Era Rises non ha avuto un seguito ed è stato un peccato. Ogni volta che ascolto l’unico disco rilasciato dai Dominion Caligula, progetto che vedeva coinvolti una serie di figure conosciute del panorama death-black metal svedese, fra cui l’ormai ex storico cantante dei Dark Funeral, Masse “Emperor Magus Caligula” Broberg (che a titolo personale preferisco ricordare dietro al microfono dei primi due album degli Hypocrisy), mi chiedo perché non abbia avuto quantomeno un successore. Del resto, almeno per quello che offrì al tempo questo debutto, le potenzialità per realizzare qualcosa di piacevole c’erano davvero tutte.

Il quintetto si cimentava in un death metal melodico-atmosferico, pescando in buona parte dalla scuola nazionale fuoriuscita nel corso degli anni Novanta, tentando di applicare un approccio stilistico maggiormente diversificato e moderno, anche in sede di produzione (affidata alle mani di Mr. Peter Tägtgren, presso i suoi Abyss Studios), in cui le striature black metal risiedevano perlopiù nell’impostazione vocale. Il risultato di tale operazione non diede vita a un album stellare, ma neanche sgradevole.

Sin dai primi giri nel lettore si percepiva la sensazione di incompletezza e immaturità che attraversava il lavoro e che veniva alimentata da idee accalcate senza trovare una precisa realizzazione. Da un lato la scaletta nel complesso era tutt’altro che disprezzabile e metteva in mostra il meglio di sé nel momento in cui sfruttava le virate ambientali, fornite dall’utilizzo sapiente e calibrato dei sintetizzatori e dall’ingresso in scena della voce femminile (fortunatamente tutt’altro che invasiva), e un atteggiamento a tratti evidentemente malinconico rivolto a far trapelare un’aura gotica (in brevi e sparuti frangenti addirittura di stampo Sentenced). Dall’altro c’erano una serie di brani che palesavano — seppur non in maniera così debilitante — la presenza di passaggi talvolta ripetuti in grado di diminuirne il fascino. Pur possedendo tale non trascurabile difetto, canzoni come “A New Era Rises”, “In Love With The Gods”, “Drink The Royal Seed (Fellatio Me Scrotum)”, “Let Me Become” e “Cold Black” si lasciavano decisamente ascoltare.

I Dominion Caligula furono un buon esperimento, una realtà che avrebbe potuto modellare qualcosa di ancora più interessante e difforme da quanto proposto nelle band di provenienza dei personaggi coinvolti (Dark Funeral e Obscurity). Sfortunatamente non è andata così, nati e subito morti.