DUEL – Witchbanger
A un anno di distanza da quella bordata che ha per titolo "Fears Of The Dead", torna a farsi sentire il nome dei Duel. "Witchbanger" è il successore di quel gran debutto e in quanto a dinamismo e carattere non ha veramente nulla da invidiargli.
Il quartetto di Austin (Texas) è più alcolico e carico che mai: la combinazione di sonorità hard-rock e stoner proposta funziona a meraviglia, consegnandoci un secondo album schietto, ignorante ed energico. Il suono naturale e ruvido quanto basta accende la passione dell'ascoltatore, alimentandone la voglia di frantumarsi il collo e trascinandolo con le ritmiche travolgenti di episodi come "Devil", "Astro Gypsy" e "Heart Of The Sun". Inoltre viene offerta all'ascoltare la possibilità di usufruire con piacere anche di situazioni dall'accentuata formula groove ("Witchbanger") e muscolare ("Tiger And Rainbows"), così come di brani in cui l'aura si tinge maggiormente di occulto e permette alle vibrazioni blues lussureggianti di ampliare la propria portata (la seducente "The Snake Queen").
Nel lavoro dei Duel prestanza, psichedelia e fascino si fondono. La prova dei musicisti è matura, consapevole di quali siano i tasti da spingere per dar vita a una serie di brani ispirati a un suono e a un modus operandi compositivo fortemente legato alle tradizioni, ma che non per questo rinuncia in diverse occasioni a un appeal moderno e furbesco, adoperando la melodia con un'attenzione ideale ad attirare l'udito anche di chi non è totalmente avvezzo al genere.
La capacità di presa si configura come un'arma in più, che fa di "Witchbanger" un disco davvero adatto a più palati, ovviamente a patto che questi apprezzino la buona musica. I Duel reclamano a gran voce un posto all'interno della vostra collezione e — una volta ascoltati — probabilmente sarete lieti di concederglielo. L'acquisto è consigliatissimo!