ECHO US – II:XII, À Priori Memoriaé | Aristocrazia Webzine

ECHO US – II:XII, À Priori Memoriaé

 
Gruppo: Echo Us
Titolo:  II:XII, À Priori Memoriaé
Anno: 2014
Provenienza:  U.S.A.
Etichetta: Dust On The Tracks Records
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TRACKLIST

  1. Vestige
  2. Exordium (Prologue)
  3. Solum Vobis (Only You)
  4. Inventionem Memoriam (Chrysalis)
  5. Residuum (Remainder)
  6. Nightlight
  7. Memento
  8. Codicillus (From Far Away)
  9. Restituendo (Where We Dream To Go)
  10. Viseretque (We Always Know)
  11. Denique In Perpetuum (Beyond The Blue Horizon)
DURATA: 61:54
 

Generalmente noi Aristocratici siamo portati ad accettare una richiesta di recensione piuttosto che un'altra in base ai nostri gusti. Il sottoscritto è stato introdotto nel circolo per le sue tendenze al Progressive e al Power, vista la fin troppa truezza già presente. Questo però, se da un lato non nega il poter parlare di altri generi, spesso significa ricevere sòle che si eviterebbero volentieri.

Gli Echo Us sono una di queste: un progetto di tal Ethan Mattews che, nonostante dai capelli ricordi quel genio di Lucassen, in verità è decisamente più influenzato dalla corrente New Age ed elettronica degli anni '80, rispetto a quella rock che muove la struttura di Arjen. Tra i tanti, il progetto che include altri strumentisti capaci oltre alla cantante Henta (una gentil donzella che ha ricevuto una nomination per il Grammy) è sicuramente influenzato dall'ombra più clericale di Mike Oldfield. Le atmosfere, infatti, ricordano quelle gregoriane, composte da leggeri arpeggi rilassanti, un pianoforte di sottofondo, irritanti coretti che ripetono (fin troppe volte) "santus santus" e ogni tanto la presenza di arpe, oboi e flauti.

Ethan stesso non perde modo per cantare e duettare con Henta attraverso i brani di "II:XII, À Priori Memoriaé" che è suddiviso in due parti definite, "A Data" e "B Data", precedute dall'introduttiva "Vestige". Entrambi i capitoli offrono almeno un brano che raggiunge e supera i dieci minuti ("Exordiun" in A e "Codicillus" e "Viseretque" in B) e che, secondo chi vi scrive, rappresentano un po' il cuore del disco, oltre ai momenti più riusciti. Non tanto per il buon estro creativo espresso, ma perché sembra di ritrovare tutti i suoni e le combinazioni armoniche delle restanti tracce. Sono davvero poche infatti quelle che si differenziano (pur essendo vagamente citate nelle tre di prima): "Nightlight" e "Restituendo".

A ogni modo, "II:XII, À Priori Memoriaé" è sicuramente un concept album, uno di quelli che, se capito, magari avrebbe aiutato nell'assimilazione dell'intera offerta. Ma così com'è giunto, senza informazioni o libretto, ha espresso ben poco per chi si aspettava un disco di Progressive e invece si è ritrovato qualcosa molto più orientato alla New Age. Probabilmente chi cerca qualcosa sul genere di dischi da chiesa ispirati potrà pure rimanere soddisfatto, tuttavia il mio giudizio ha notato solo l'eccessiva ripetitività di soluzioni musicali troppo simili. Magari è stato un mio problema, in fondo qualcosa di New Age piace anche a me, ma gli unici momenti che sono riuscito a digerire sono quelli con più chitarra di sottofondo e meno "santus santus" gregoriani.