ECHOE – Spot For Us
Gruppo: | Echoe |
Titolo: | Spot For Us |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Polonia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 35:47 |
I polacchi Echoe sono una di quelle band che ho avuto il piacere di scoprire grazie ad Aristocrazia, il quintetto di rocker mi aveva ben impressionato con il debutto eponimo del 2012, all'interno del quale si era dimostrato abbastanza abile nel mescolare frequenze rock anni Settanta, Ottanta e Novanta di natura funky, blues, progressive e in parte psichedeliche che riconducevano a una moltitudine di nomi noti (peraltro alcuni dei quali già tirati in ballo nella prima recensione), senza però subirne eccessivamente il peso artistico. Insomma c'era già una presenza caratteriale forte a sostenerli.
A due anni distanza dal compimento di quella prova iniziale, hanno dato alla luce il secondo album "Spot For Us". L'impostazione di base non è del tutto cambiata, ma si è alleggerita, puntando in quest'occasione soprattutto su un innesto maggiormente evidente delle sezioni funky e blues; queste ultime messe in risalto sin da subito nell'esecuzione di tracce quali "Lucky Bastard" e "Secret Place". La formazione ha decisamente concentrato gli sforzi, tant'è che se già in "Echoe" il meccanismo compositivo sembrava aver raggiunto una maturità e un ordine espositivo nettamente al di sopra della media, in "Spot For Us" la lucidità con la quale esibiscono le proprie doti risulta essere di una qualità concretamente superiore. I Nostri alternano atmosfere dal carattere più riflessivo e sofficemente grigie (come nelle due "ballate" "Twisted Little Lives" e "Gone For A Second") con altre vivaci e ricche di fascino (belle a esempio quelle insite in "Where's The Spot For Us" e "Fantasmagorian"), sconfessate peraltro da testi tutt'altro che rosei nel descrivere il tentativo psicologico-sociale di trovare il posto per noi indicato dal titolo.
Il disco dura poco più di ventisette minuti, è ben prodotto e fa registrare un ulteriore passo in avanti sia per ciò che concerne la prestazione del cantante Michal Szablowski, odiernamente definita da una pronuncia inglese decisamente più intellegibile e corretta, sia per una coesione strumentale ed emotiva di spessore rinforzato che garantisce ai pezzi una marcia in più. Non comprendo appieno invece la scelta di tener fuori dalla scaletta ufficiale la settima canzone "Inner Shelter": una motivazione plausibile potrebbe esser riconducibile alla struttura da concept album che hanno confezionato per il disco, relegandola al mero ruolo di bonus in formato esclusivamente digitale; si tratta del brano più esteso, articolato, pesante e dall'animo prog del lotto ed avrebbe garantito una piacevole aggiunta di varietà alla proposta, inoltre si sarebbe potuto piazzare in zona centrale, rendendo così ancor più gradevole il raggiungimento del finale agrodolce elargito da "Gone For A Second".
Gli Echoe sono pronti a fare il grande salto, "Spot For Us" è la brillante conferma del loro buonissimo stato di salute compositivo; è anche vero però che per far sì che questo si realizzi necessitano della spinta aggiuntiva che un'etichetta seria, penso a esempio a realtà come la svedese Transubstans Records e la più recente britannica Stereohead Records, potrebbe dar loro nel condurre il nome all'orecchio di un più ampio circolo d'ascoltatori. Del resto, lo ripeto, hanno tutte le carte in regola per dire la propria e le hanno pure messe in mostra già per ben due volte, sarebbe anche il caso che qualcuno provasse a scommettere su di loro.