Il suono tecnico e asettico degli Empyreal Vault

EMPYREAL VAULT – Empyreal Vault

Gruppo: Empyreal Vault
Titolo: Empyreal Vault
Anno: 2019
Provenienza: Francia
Etichetta: Great Dane Records
Contatti: Facebook  Youtube  Spotify
TRACKLIST

  1. Into The Forest
  2. Deathbringer
  3. Nameless And Evil
  4. The Ritual
  5. Astra Wound
  6. Forgotten Titan
  7. The Rain
  8. Obscurity And Silence
  9. I Am The Void
DURATA: 32:16

Ascoltando gli Empyreal Vault, ho cominciato a rendermi conto più di prima che gli standard si sono alzati. Una band francese con poca esperienza sulle spalle può sparare fuori un debutto ad altissimo tasso tecnico, senza lasciarci di fatto stupiti. Mettiamo in chiaro che non c’è niente da imputare a Empyreal Vault, che anzi sottolineo è un signor lavoro godibile per buona parte del suo svolgimento, ma la competizione all’interno del genere è agguerrita, e cercare di stare al passo con gli ultimi ritrovati del tech death moderno non è certo una facile impresa.

Se devo inquadrare ciò che frena l’album, è il fatto che ogni idea contenuta rimandi sempre a un’altra band di maggiore successo. Non a caso nelle note promozionali vengono citati Whitechapel, Fallujah e Rivers Of Nihil. Gli Empyreal Vault prendono le mosse dal periodo recente dei primi, successivo al disco eponimo, facendosi prestare molto djent e qualche breakdown; dai secondi le celebri melodie eteree, ormai abbandonate con l’ultimo Undying Light; dai terzi l’imprevedibilità degli sviluppi progressivi.

Quello descritto è un neo che mette in discussione la maturità stilistica della band, ma che intacca in misura minore anche quella compositiva. I brani sono contenitori pieni di idee, talvolta anche di un certo valore (“Deathbringer”), tuttavia di rado portate fino in fondo nel loro sviluppo. D’altra parte, pur inserendo in un pezzo tutto ciò che gli passa per la testa, gli Empyreal Vault sono  molto abili nel riordinare gli spunti e salvare in questo modo i brani; su tutti ho apprezzato molto “The Ritual”.

Accade spesso che ascoltando un disco ci si trovi nella posizione di non poterlo separare dal suo contesto, e questo è il caso degli Empyreal Vault, una band che pur non mancando poi di molto si trova nella situazione di dover fare ancora uno sforzo per dimostrare le proprie reali capacità. Nell’attesa di vedere i francesi raggiungere le nostre aspettative, consiglio Empyreal Vault a chi cerca qualcosa di simile alle band sopra menzionate, e magari è rimasto deluso come me dall’ultimo dei Fallujah.