Empyreal Vault - Judgement | Aristocrazia Webzine

EMPYREAL VAULT – Judgement

Gruppo: Empyreal Vault
Titolo: Judgement
Anno: 2021
Provenienza: Francia
Etichetta: Great Dane Records
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TRACKLIST

  1. Harbinger Of Dismal Changes
  2. Apocalypse
  3. Suffering
  4. War
  5. The Judgement
  6. The Giant Tree
  7. Call Of Yggdrasil
  8. Transcendence
DURATA: 33:10

Avevo trattato il debutto omonimo degli Empyreal Vault qualche anno fa, nel 2019: se dal punto di vista musicale ondeggiava tra i suoi punti di riferimento senza aggiungervi poi molto, da quello prettamente stilistico si riconosceva l’intenzione di proporre un suono ad alto tasso tecnico e al contempo moderno e dalle caratteristiche estreme. L’obiettivo della formazione di Bordeaux era fondere deathcore, progressive e djent, prendendo un po’ da una parte e un po’ dall’altra. La scelta di ricorrere a un connubio del genere aveva prodotto un risultato che purtroppo non colpiva per il suo eclettismo, ma al contrario lasciava intendere una certa indecisione di fondo in termini di identità.

Ascoltando il nuovo Judgement mi chiedo se gli Empyreal Vault abbiano fatto il passo avanti che mi aspettavo da loro, oppure, per essere più precisi, se si possa ritenere sufficiente il livello di maturazione raggiunto. Perché il secondo album dei francesi si spinge senza dubbio più in là del predecessore, in quanto prende una direzione stilistica più definita. Quasi scomparse le aperture ariose alla Fallujah, e messo il lato prog in secondo piano, la band ha deciso di puntare sull’aspetto estremo della proposta, rincarando di conseguenza la dose. Oltre ai Whitechapel, ora cita tra le proprie influenze Fit For An Autopsy e Cattle Decapitation, segno che la deviazione intrapresa è quella del deathcore truce, pesante, senza dimenticare il suono erratico tipico del djent, influenze che sembrano mescolarsi in modo abbastanza naturale con il bagaglio prog.

Sebbene il fatto di imboccare una direzione precisa fino in fondo incontri la mia approvazione, i problemi non mancano, e purtroppo sono problemi che gli Empyreal Vault si trascinano sin dal debutto. La pecca più evidente è compositiva: i Nostri cercano di conquistarci presentando una gran varietà stilistica, veniamo così sommersi da tastiere, cori in voce pulita, blast beat, aperture black metal eccetera, in un groviglio di passaggi incollati uno vicino all’altro. Sebbene, come già affermato, i brani di Judgement siano più scorrevoli del passato, troppo spesso ci si trova a passare di palo in frasca: il sentore che in molte occasioni le varie sezioni siano state incollate con poco costrutto purtroppo si fa sempre più concreto con lo scorrere dei brani.

Per concludere, voglio esprimere approvazione verso la voglia di crescere degli Empyreal Vault, che con Judgement hanno confermato di essere una band in grado di trovare direzioni inedite per il proprio suono. Eppure, in un ambiente dove c’è molta competizione come quello della musica djent, per essere almeno competitivi non basta la tecnica, aspetto che purtroppo finisce per essere dato per scontato. C’è la necessità di una scrittura più fluida, che presenti meno artifici e che sia più focalizzata sui propri obiettivi.