ENDLESS FLOODS – II | Aristocrazia Webzine

ENDLESS FLOODS – II

 
Gruppo: Endless Floods
Titolo: II
Anno: 2017
Provenienza: Francia
Etichetta: Dry Cough Records / Fvtvrecordings / Breathe Plastic Records
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TRACKLIST

  1. Impasse
  2. Passage
  3. Procession
DURATA: 45:47
 

Per qualche settimana, sono rimasto lontano dalle recensioni di nuovo materiale per diversi motivi, quindi sono molto contento di poter finalmente tornare a scrivere di musica. L'occasione arriva grazie a "II", la seconda fatica dei francesi Endless Floods, uscita proprio a inizio gennaio e curiosamente pubblicata solo in digitale, vinile (da Dry Cough Records e Fvtvrecordings) e cassetta (da Breathe Plastic Records), ignorando il supporto CD; una mossa che non ho particolarmente apprezzato, ma che avrà i suoi motivi.

Se non doveste conoscere il gruppo, dallo stile grafico (opera della fotografa Charotte Pneu-mo-nie) potrebbe sembrare di trovarsi di fronte a uno di quei dischi di post-rock strumentale urbano (un po' come i Wang Wen), ma bastano pochi secondi per capire che non è propriamente così, addentrandoci gradualmente in un baratro doom metal dalle tinte drone-ambient. Il trio originario di Bordeaux ci trascina attraverso gli oltre venti minuti dell'apertura "Impasse" tra riff di un certo spessore e urla di stampo sludge, tuttavia — nonostante la lunghezza — la traccia risulta molto fluida e consistente. Il finale è costruito su una bella linea di chitarra che si avventura su un tappeto strumentale doom fino a sfiorare i feedback.

Il secondo brano "Passage" è un breve intermezzo di chitarra acustica che, per l'appunto, ci traghetta dalla prima alla seconda metà dell'album. Con l'inizio di "Procession" (curioso anche il fatto che tutti i titoli contengano una doppia «s») ci si muove verso un doom metal musicalmente un po' più tradizionale e solenne, mentre la voce (comunque in secondo piano e abbastanza rara) resta il rantolo sludge-hardcore molto ben fatto sentito anche nel primo pezzo. Nella seconda fase le cose si fanno ad alternanza più cattive e distorte o più riflessive, per un risultato finale molto interessante, che nel complesso del disco mi ha ricordato un po' gli ultimi Earth.

Posso ritenermi più che soddisfatto del primo album ascoltato nel 2017, che mi ha anche accompagnato attraverso un momento un po' complicato. Se siete alla ricerca di qualcuno in grado di coniugare del doom solenne con l'aggressività dello sludge, la bellezza concettuale del post-rock e l'infinità spaziale del drone, gli Endless Floods fanno sicuramente al caso vostro.