ENTHRONING SILENCE – Throned Upon Ashes Of Dusk | Aristocrazia Webzine

ENTHRONING SILENCE – Throned Upon Ashes Of Dusk

 
Gruppo: Enthroning Silence
Titolo: Throned Upon Ashes Of Dusk
Anno: 2013
Provenienza: Italia
Etichetta: Dusktone
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TRACKLIST

  1. Autumn Embers
  2. Nocturnal Reverence Of Redemption
  3. The Mournful Season
  4. In Thy Advent, My Triumph
  5. Of Torment Towards Fairy Grace
  6. To Seal The Last Resonance Of Perdition
DURATA: 66:39
 

Sono trascorsi nove anni dal rilascio dell'ultimo album dei piemontesi Enthroning Silence, formazione che comprende ex membri fra gli altri dei seminali Mortuary Drape e che da quanto ho appreso aveva ricevuto buoni riscontri nel triennio 2002-2004 grazie a due dischi di depressive black metal ortodosso e viscerale. "Throned Upon Ashes Of Dusk" racchiude brani registrati in varie sessioni fra il 2005 e il 2013, quindi è un terzo album che ha subito una lunga gestazione.

A prima vista lo stile appare facilmente inquadrabile e di facile lettura, oscillando fra la sofferente lacerazione degli Abyssic Hate e l'assenza di speranza dei Forgotten Tomb: lo screaming fortemente effettato e le parti più grezze rimandano ai primi, mentre quellle arpeggiate e gli stacchi malinconici ai secondi. La tipica struttura dei brani è dilatata e ipnotica, come dimostrano le durate tutte superiori agli otto minuti, e la band opta per colpire l'ascoltatore in maniera prolungata e continua, attraverso piccole variazioni, piuttosto che esplodere in picchi elevati di carica emotiva. La stratificazione sonora questa volta è interessante e non scontata, infatti le chitarre presentano una certa corposità (per il genere) e non si limitano soltanto a graffiare, ma disegnano anche melodie tragiche e talvolta aperture pulite quasi inaspettate (come nella parte centrale di "In Thy Advent, My Triumph"); il basso invece a differenza di tanti altri casi è ben percepibile, pur esibendosi prettamente come accompagnamento. Ci troviamo comunque nel classico contesto lo-fi black metal, quindi non troverete nulla di rifinito e la stessa batteria nelle parti più veloci non suona alla perfezione. In ogni modo la varietà ritmica è più che sufficiente se rapportata al filone in esame, quindi accanto ai classici tempi medi troverete anche sparute accelerazioni e in generale cambiamenti che mantengono viva l'attenzione.

Personalmente ho trovato confusionario e di difficile consultazione il libretto, con parti di testo letteralmente "tagliate", accostamenti cromatici che impediscono la lettura e caratteri poco chiari. Abbastanza anonima anche la copertina, che oltre ai difetti già elencati per l'interno presenta un'immagine poco personale e ficcante; il teschio sulla sinistra è sullo stile di quello apparso in "Quantos Possunt Ad Satanitatem Trahunt" dei Gorgoroth.

Sessantasei minuti di depressive-suicidal black metal sono un carico emotivo non alla portata di tutti e rendono "Throned Upon Ashes Of Dusk" un'opera di nicchia all'interno di un filone di nicchia, che viene valorizzata al meglio tramite un ascolto "intimo" (come sperimentato dal sottoscritto) e preferibilmente in cuffia, contesto chiuso nel quale confrontarsi coi propri demoni interiori. Se questo sotto-genere non vi ha mai smosso nulla dentro, lasciate perdere gli Enthroning Silence e risparmiate il vostro prezioso tempo, in quanto la connessione interiore con le note è componente essenziale per apprezzare queste sonorità, al di là di tutte le considerazioni critiche o tecniche. Viceversa gli ascoltatori più fanatici ameranno sei inni al dolore tanto "canonici" quanto "godevoli", qualità abbinate niente affatto scontate in una scena DSBM troppo ricca di tristi scimmiottamenti e pochezza comunicativa. Per chi ama farsi del male…