Epitome - ROTend | Aristocrazia Webzine

EPITOME – ROTend

Gruppo: Epitome
Titolo: ROTend
Anno: 2022
Provenienza: Polonia
Etichetta: Deformeathing Production
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TRACKLIST

  1. Rotend
  2. Gorelucidnations
  3. Mental Rampage – Mental Carnage
  4. A Modern Lobotomy (A Perilous Confession)
  5. The Brain
  6. Hey You! Broadcast This Bloody Vomit!
  7. Infestation Of A Wormic Soul
  8. Sic Transit Gloria Mundi
  9. Total Underground
  10. Die! Motherfucker Die!
  11. Gagged
  12. Preachers Of Turmoil
  13. Colorado Beetle
  14. Pathomechanism
  15. TBX
  16. Left For Dead
  17. Children Of The Rot
DURATA: 30:17

Negli ultimi anni la scena grind polacca ha saputo tirare fuori nomi decisamente interessanti, come Hostia e Straight Hate. Di fianco a queste nuove leve convivono band storiche, come gli Epitome che tornano a far parlare di sé con del materiale inedito dopo ben otto anni di silenzio. Uscito su Deformeathing Production nel settembre dello scorso anno, ROTend segna il duplice traguardo del quinto album in studio e dei trenta anni di attività per la formazione polacca.

Nati nel 1992 in quel di Rzeszów, Polonia sud-orientale, i Nostri non sono esattamente un gruppo prolifico, a differenza di quanto spesso accade in un genere come il grind in cui le pubblicazioni si susseguono a ritmi vertiginosi. Salvo due demo risalenti agli anni Novanta, ristampati in una raccolta nel 2015, e uno split con i canadesi Mesrine del 2006, la discografia dei polacchi si limita ai cinque album già citati, i cui titoli ruotano intorno alla parola rot.

Tornando al presente, ROTend segna una piccola rivoluzione interna agli Epitome. Il lavoro, infatti, è l’ultimo a vedere lo storico batterista Maciej “Surowy” alle pelli e il primo con Marcyn “Dyvan” alla voce. Al netto di ciò, i diciassette brani che compongono il disco rimangono ancorati a un death-grind — molto più grind che death a mio avviso — di fattura tradizionale, in cui bordate adrenaliniche come la title track o “TBX” convivono con episodi più quadrati e compassati quali “A Modern Lobotomy”, in cui peraltro compare alla voce Syrus dei Gnida. In questa mezz’ora complessiva di Malae non mancano sporadiche incursioni, molto contenute a dire il vero, verso altre interpretazioni del genere, come gli echi goregrind di “Left For Dead”, o in direzioni ancora più lontane, nel caso dei riff nu-metalleggianti di “Preachers Of Turmoil”.

ROTend è indubbiamente un buon lavoro, talmente scorrevole da farsi ascoltare a più riprese senza mai risultare noioso, ed è la dimostrazione che si può fare dell’ottimo grind senza per forza rimescolare le carte in tavola. Gli Epitome possono festeggiare in tranquillità i loro trent’anni e, chissà, preparare la prossima cartuccia da spararci in faccia.