ETERNAL TORTURE – Lacerate The Global Hate
Gruppo: | Eternal Torture |
Titolo: | Lacerate The Global Hate |
Anno: | 2013 |
Provenienza: | Germania |
Etichetta: | Noisehead Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 35:57 |
È difficile leggere mie recensioni propriamente negative, eppure ci sono dei dischi che riescono a tirar fuori il lato peggiore dell'ascoltatore ed è il caso del secondo parto dei tedeschi Eternal Torture. La formazione death-core propone quanto di più scontato, trito e ritrito ci si possa attendere da questo filone ormai saturo e decisamente poco interessante. La loro esibizione sembra fatta da più "copia e incolla" che vengono inseriti con assiduità all'interno dei pezzi, demolendone quegli sprazzi ultranoti, ma quantomeno passabili, che provano a garantire un risultato equiparabile al minimo sindacale dovuto per ciò che riguarda solidità e impatto.
Il brutto di "Lacerate The Global Hate" è che non mostra nessuna intenzione di voler uscire fuori dai cardini stilistici prefissati da miriadi di altre band e di certo un paio di inserimenti elettronici (il gruppo parla di dub-step, però per il sottoscritto è esagerato definirli degni di rientrare in quel tipo d'area musicale) non fanno la differenza che vorrebbero far credere o ci si potrebbe attendere, tant'è che i quasi trentasei minuti iniziati con "Dresscoat Meat" e conclusi con "Song For The Weak" danno la possibilità allo sbadiglio di far la sua comparsa più volte. Si viene a contatto con una scena sonora statica che si ripete di atto in atto e onestamente anche quando i valori sono sufficienti, come avviene in occasione di "Social Disaster", non c'è comunque di che esaltarsi.
Dopo tanto martellarli, vi potreste chiedere se in questo lavoro ci sia qualcosa da salvare, ebbene il cantante Andi Brecht è l'unica nota positiva, almeno lui fornisce una prestazione varia e ben impostata, sfruttando sia il growl che lo scream in maniera ben più che dignitosa.
Per gli Eternal Torture questa è un'occasione letteralmente sprecata, un secondo album che purtroppo non sa di niente e che rischia di essere accantonato anche da coloro i quali pedissequamente si fiondano all'ascolto di qualsiasi uscita rientri nell'ambito. Così proprio non va.