EXHUMAN – Fear Of Oneself | Aristocrazia Webzine

EXHUMAN – Fear Of Oneself

 
Gruppo: Exhuman
Titolo: Fear Of Oneself
Anno: 2010
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti:

Facebook  Youtube

 
TRACKLIST

  1. Pierce The Ground
  2. Before Burial
  3. Brain Prison
  4. The Night Fall Down
  5. War-Warm-Worms
  6. Balance Out
  7. Absence Of Sense
DURATA: 31:20
 

Formatisi come Undead nel 1998, adesso i messinesi Exhuman rappresentano la voglia siciliana di farsi ancora notare in una scena death metal che negli ultimi anni, soprattutto nella zona orientale dell'Isola, è andata pian piano perdendo pezzi. I motivi sono vari: instabilità interna delle band, la passione altalenante da parte di elementi forse più legati alla moda che al metal in maniera sincera e le tante delusioni ricevute grazie alla desertificazione del settore live; fattori che di sicuro non hanno mai dato una mano a chi si fa il culo per questa musica. Avete presente l'ultima sparata dei rappresentanti ecclesiastici contro il Sikelian? Penso ne abbiate conoscenza, ecco quella è solo la cosiddetta ciliegina sulla torta. Per fortuna gli è andata a male e spero se la siano mangiata sino all'ultima fetta certi ipocriti.

Sono quindi lieto di avere fra le mani "Fear Of Oneself", nuovo album degli Exhuman, tornati alla carica dopo aver partorito lavori interessanti come "Partition Of Disorder" e "Sentence Delivered". Non c'è stato muro sinora che li abbia arrestati, nonostante la perdita per strada di pezzi importanti di quella che è la loro storia come il chitarrista Mordor (a cui è subentrato Painkiller), adesso sembrano avere trovato una stabilità, grazie all'ingresso di Buzz a ricoprire il ruolo di bassista-cantante (chi è dell'Isola o segue la scena del sud lo ricorda come presenza fissa in gruppi quali Traumagain e Memories Of Lost Soul) al posto di Holy. Purtroppo dopo le registrazioni del disco anche l'altro chitarrista Anthos Cruoris (già sostituto dell'uscente Phobos) ha abbandonato per motivi personali, sostituito da Pestilence, perciò mi auguro proprio adesso non ci siano più cambiamenti e possano andare avanti in santa pace.

Da coloro che si muovono all'interno del movimento death metal da un po' ci si attende in primis una conferma e questa si può tranquillamente dire sia arrivata. Infatti i trenta e poco più minuti che rappresentano la durata dell'album fanno intendere che i ragazzi non hanno né allentato la presa né tanto meno sono scesi al compromesso di produrre roba che si possa etichettare come commerciale. Mantengono la propria natura devota a un death-thrash metal in cui il guizzo tecnico e la vena melodica si sono sempre riversati come caratteristiche a impreziosirne il valore, presenti i Death di Schuldiner e un po' di Svezia in sé, ma condita con una dose massiccia di groove ad appesantirne l'incedere. Le canzoni possiedono un bell'impatto e una serie di riff con ridondanze che ti entrano in testa, penso a esempio alla conclusiva "Absence Of Sense". Gli Exhuman hanno il pregio di non forzare i tempi di una proposta che, basata su andature medio-veloci, sfrutta al meglio le qualità del riffing quando è serrato e dà possibilità alla solistica di potersi esprimere con assoluta libertà.

L'incalzante apertura affidata a "Pierce The Ground" pare prendere spunto dai Dark Tranquillity nella fasi più concitate, ma con un sound molto più scuro e denso al cospetto della versione progressiva e ormai sbiadita di Stanne e soci, tendendo nelle parti più allentate e scappoccianti a ricordare il periodo iniziale degli anni Novanta. La tecnica si è affinata con la maturità acquisita, dando vita a tracce come "Brain Prison" e "The Night Fall Down" che si fanno notare anche per un'esecuzione accurata che le esalta nei passaggi più puliti e dilatati, oltre che per la netta incisività. Bello l'assalto portato da "War-Warm-Worms", ricco di giri spaccacollo, una breve pausa in cui il basso si presenta all'orecchio come solista che non guasta mai e fasi dirette prive di fronzoli che la candidano a episodio migliore del disco per il sottoscritto.

Con una prova complessiva più che discreta, e Buzz che si pone bene sui pezzi con la propria voce, anche se in alcuni tratti un'approccio meno growl e più scream avrebbe giovato nel dare una dinamica maggiore, supportata da una produzione rozza al punto giusto per identificare la sana attitudine che il gruppo porta avanti, "Fear Of Oneself" si rivela essere un disco genuino, privo di ipercostruzioni e capace di regalare la sua onesta mezz'ora di death metal dedicata agli amanti del genere.

Auguro vivamente agli Exhuman che qualcuno stavolta apra gli occhi e si muova, dando loro possibilità di avere il supporto di un'etichetta che garantisca quantomeno qualche data live fuori dal nostro stretto di Messina e una visibilità alla musica che valichi i ristretti confini italici. In attesa di ciò, tocca a noi ascoltatori supportare una band che merita alla vecchia maniera: passaparola e stereo che fonde. Rispetto.