FANTASY OPUS – Beyond Eternity
Gruppo: | Fantasy Opus |
Titolo: | Beyond Eternity |
Anno: | 2009 |
Provenienza: | Portogallo |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 49:40 |
Il sottoscritto e il power metal non vanno d'accordissimo, è raro che un disco del genere in questione riesca a colpirlo o comunque a rimanere nel mio stereo per più di due o tre ascolti. Non chiedetemi il perché però quando ho impattato i brani di "Beyond Eternity" dei Fantasy Opus, sarà stata per la verve naturale o forse per il semplice fatto che li ho trovati meno esagerati di alcune proposte di colleghi possessori di nomi altisonanti, sono riuscito a digerirli.
Premetto che i portoghesi non offrono una prova innovativa, chi segue il suddetto filone musicale troverà all'interno dell'album nette somiglianze a ciò che Helloween, Rhapsody Of Fire, Labyrinth e Angra hanno già sfornato e non arrivano a toccarne i picchi compositivi, "Beyond Eternity" però possiede un fascino ingenuo che sgorga naturalmente già dalla traccia in apertura "Mystic Messenger" rimanendo costante per l'intera durata del lavoro.
La voce di Pedro Arroja, un po' Dickinson e un po' Matos, è piacevole all'udito, mentre le influenze citate si snocciolano con lo scorrere della scaletta, sia in "Sacred Trilogy" sia in "Path Of Destiny" la presenza delle band nostrane si fa più evidente, con l'immancabile ballata, "Higher State Of Mind", pronta a fornire il suo apporto intimo e rilassato dandole un po' di respiro.
La seconda parte del disco è racchiusa nella saga denominata "Warrior's Call", sei capitoli che narrano le vicende di un condottiero pronto a guidare il proprio popolo verso una nuova era. In pratica si rimette mano da dove si era lasciato, sono ancora le note del piano e le movenze delicate a dar vita alla iniziatica "Lament" che anticipa la più veloce ed epicamente accentuata "Warrior's Call".
"The Battle" è il brano colosso di quest'uscita, nella traccia si palesano le doti dei singoli iniziando dal basso di Nilson Santágueda che va ben oltre la fase d'accompagnamento presenziando e facendosi sentire non poco, cosa che per fortuna accade in più riprese e che fa piacere. Da considerare la prestazione di Marcos Carvalho che con la solistica di stampo prettamente neo-classico inserisce all'interno delle canzoni assoli piacevoli non solo per la validità esecutiva, sono infatti la scelta delle note e la non esasperata corsa al numero di scale da inanellare che li rende assorbibili anche per chi non è proprio affine allo stile, cosa che si può apprezzare anche nel suddetto episodio. L'album si conclude con "New Dawn", due minuti che con vigore pongono la parola fine a "Beyond Eternity".
Come detto antecedentemente non rimarrete impressionati per le novità che i Fantasy Opus vi proporranno dato che la loro opera è quanto di più classico abbia da offrire il genere, saranno invece la qualità delle canzoni e una prova complessiva della band realmente fuori dalla media a fare la differenza.