FORDOMTH – Is, Qui Mortem Audit
Gruppo: | Fordomth |
Titolo: | Is, Qui Mortem Audit |
Anno: | 2020 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Auric Records |
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TRACKLIST
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DURATA: | 36:50 |
I Fordomth cambiano pelle. Ai tempi della travagliata uscita di I.N.D.N.S.L.E. quattro dei sei membri che avevano partecipato alle sue registrazioni, nell’ormai lontano 2015, avevano già abbandonato il gruppo catanese. Da un paio d’anni invece il fondatore Gianluca “Vacvvm” Buscema ha appeso il basso al chiodo per imbracciare la chitarra, e tra questo e l’ingresso del batterista Valerio Cimino e del bassista Martino Razza la formazione che è entrata in studio per la registrazione di Is, Qui Mortem Audit è praticamente un’altra band rispetto a quella di appena un paio d’anni fa.
Già lo split dell’anno scorso coi conterranei Malauriu, Twin Serpent Dawn, lasciava presagire soluzioni diverse per il quartetto, e questo secondo album in studio non è che la prova definitiva: praticamente abbandonati i tappeti funerei di scuola Evoken, i Fordomth mantengono a tratti le proprie fondamenta death metal, ma abbracciano la via maestra del black metal più luciferino e diretto. Is, Qui Mortem Audit (Colui Che Ode La Morte) è la prosecuzione di quanto sentito recentemente, e gli stessi ragazzi coinvolti ci hanno detto senza giri di parole che per loro non è né sarà mai un problema cambiare genere di riferimento e navigare in acque differenti. A certificare ulteriormente il distanziamento dal passato, l’album non esce più per Endless Winter, etichetta che si occupa esclusivamente di doom e derivati, ma trova casa dalle parti della svizzera Auric Records.
I quattro brani dell’album mantengono praticamente solo il minutaggio del funeral degli esordi, e neanche sempre: i pezzi si muovono tutti tra i sei e gli otto minuti, ma al loro interno, anziché i downtempo, a farla da padrone è la furia più incompromissoria. Questo misto death-black molto più death che black, estremamente quadrato e compatto, se da una parte perde in atmosfera, dall’altra guadagna in dirompenza. I Fordomth sono diventati uno schiacciasassi. Qualche rallentamento rimane, soprattutto nell’iniziale “Esse”, ma è solo una pausa tra una badilata nei denti e la successiva.
Essere, osare, conoscere e morte sono titoli piuttosto eloquenti, e le informazioni pubblicate dalla band parlano di Is… come del risultato di «una ricerca formale e concettuale sulla natura dell’esistenza, l’universo e il ruolo della morte». Queste ricerche si basano sul tentativo di raggiungere la trascendenza, ed è inevitabile in questo senso pensare alla quinta traccia dell’album, una ghost track presente solo sulla versione CD, come un omaggio al lavoro dei Phurpa: un brano di ambient tribale, con vocalizzi e campane tibetane, che conclude un viaggio breve, ma decisamente intenso.
Più o meno in contemporanea con l’uscita di Is, Qui Mortem Audit il cantante Gabriele Catania si è separato dai compagni, confermando ancora una volta il tumulto interno alla formazione catanese. Spero vivamente che i Fordomth trovino al più presto un valido sostituto e continuino il loro percorso.