FORGE – Heimdall
Gruppo: | Forge |
Titolo: | Heimdall |
Anno: | 2018 |
Provenienza: | Svizzera |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 47:01 |
Sinfonie oscure dall'officina di Odino: criptico e misterioso, nevvero? Ecco a voi i Forge da Berna (Svizzera), gruppo dedito a un amalgama di Folk Metal, Black, Symphonic, Dark e altro ancora.
Nel 2018 – a tre anni dalla sua fondazione – il quartetto capitanato dal violinista e leader Skjöldur ci presenta pieno di orgoglio il debutto intitolato "Heimdall". Il digipak è sobrio ma curato ed è accompagnato da un libretto di otto pagine.
Quando vidi i Forge in occasione del loro primo concerto capii subito una cosa: la musica di questi artisti è poco adatta alle orecchie sensibili. La greve ritmica marziale costituisce la base per le note del violino e accompagna la profonda voce Death Metal di Ragnar, il quale copre in questo contesto un ruolo analogo a quello di un cantante d'opera. Qui e là appaiono linee che ci ricordano la Russia e Ivan Rebroff, anche se le canzoni risvegliano nell'ascoltatore melanconia piuttosto che nostalgia.
Il Symphonic è solo kitsch e pop.
Potrete confermare o negare questa affermazione. "Heimdall" è un'opera, comunque, che si distanzia con forza da essa, perché anche tracce allegre come "Sons Of Odin" distraggono solo per qualche momento dalle storie sul Valhalla o sulle gesta di eroici guerrieri. Prive di esuberi o arzigogoli, esse si sottomettono alle atmosfere tetre ed epiche. Queste sono accentuate dal violino di Skjöldur, il quale è allo stesso tempo il filo d'Arianna per comprendere i vari stati d'animo del disco
Il debutto dei Forge è più articolato e impegnativo di quanto sembri all'inizio e richiede all'ascoltatore del tempo per accedervi. Pizzi e lustrini sono ridicoli; chi preferisse temi più virili, ascolti "Heimdall".