FORNACE – The Man Who Wanted Change The World / The Awakening
Gruppo: | Fornace |
Titolo: | The Man Who Wanted Change The World |
Anno: | 2010 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 39:48 |
Mi trovo in mano un cd-r contenente due demo del gruppo piemontese dei Fornace. Si tratta delle tracce del 2004 e del 2007. Leggendo la biografia allegata, apprendo che la formazione esiste da oramai dieci anni. La lista dei gruppi indicati come influenze già non è male: Rotting Christ, Varathron, Denial Of God e Mystifier sono dei nomi conosciuti all'ascoltatore di metal esperto.
Mi permetto una piccola nota a lato: ragazzi, curate di più l'inglese dei testi. Il foglio informativo mi ha posto davanti a parecchi problemi di comprensione. Non è il biglietto da visita migliore per presentarsi.
Torniamo alla registrazione. Benchè il gruppo si definisca black-death, preferisco allontanarlo da questa categoria. Nelle mie orecchie i loro pezzi si muovono gradevolmente tra il vecchio death melodico di Gotenburg, come quello dei primissimi Dark Tranquillity, e la scuola del black metal greco classico. Le mie canzoni preferite sono finora "Forgotten Places, Forgotten Souls" e "The Sign Of Evil Existence", che mi ricordano un poco i Varathron, uno dei miei gruppi greci favoriti. La musica in sé non è innovativa o speciale, ma marca lo spirito e l'attitudine dei musicisti. I pezzi sono maturi e coerenti.
È sempre piacevole incontrare gruppi che decidono di investire le orecchie del pubblico con materiale valido e veramente degno d'ascolto. Ci sarà sicuramente il sapientone che affermerà: «Ma sembrano quel gruppo o quell’altro!». Forse. Il punto importante è che i Fornace producono qualcosa di proprio che diverte.
Mi meraviglia che la band non abbia ancora incontrato una scuderia disposta a farla correre sulla pista del metal. Etichette, che aspettate?!
Ho poche informazioni supplementari a proposito del gruppo. Dopo gli immancabili cambiamenti di personale, ha trovato una signorina che occupa ora il posto alla voce. Morrigan — questo è il suo nome d'arte — non solo mostra una presenza otticamente alquanto gradevole, ma convince pure con il suo apparato vocale molto possente.
Ma che aspettate? Prendete contatto col gruppo e smettetela di fissare questo testo!