FORTERESSE – Thèmes Pour La Rébellion
La scena black metal del Québec è fra le più interessanti e vivaci degli ultimi anni, merito del contesto storico-culturale locale, un micromondo che ha visto fiorire una serie di band dotate di orgoglio patriottico, conservatorismo musicale e volontà di rivalsa contro le spinte omologatrici del governo centrale canadese. Fra queste spiccano certamente Monarque, Sorcier Des Glaces e Csejthe, con la preziosa collaborazione di etichette quali Sepulchral Productions e Les Productions Hérétiques; spesso si tratta degli stessi musicisti coinvolti in più progetti.
I Forteresse sono un altro nome fondamentale da aggiungere alla lista, data la militanza decennale e lo stile peculiare che incarna alla perfezione il concetto di «métal noir québécois» (non per nulla titolo del loro primo sferzante album). Il cantato esclusivamente in francese e il richiamo a episodi della storia canadese sono tratti caratteristici anche di Thèmes Pour La Rébellion, il nuovo e atteso disco, uscito a fine giugno proprio per Sepulchral Productions e seguito dello strepitoso split in 7″ Légendes del 2014.
La musica contenuta nelle otto tracce, comprensive di breve intro e lunga outro, segue la scia dello splendido pezzo “Wendigo” presente nello split citato, è maestosa e battagliera, con un ridotto apporto della componente folk delle origini in favore di vari campionamenti e parti parlate per aumentare il fattore atmosferico. Troviamo una serie di lunghe cavalcate epiche nelle quali le chitarre di Moribond e Matrak tessono trame fiere e drammatiche in tremolo picking, senza dimenticare una fase ritmica solida, ma con l’elemento melodico sempre in primo piano. La batteria di Fiel è incalzante e potente, rimbombando piacevolmente, mentre Athros sputa veleno col suo scream perentorio eppure mai invasivo.
La scelta di utilizzare “La Ou Nous Allons” come anteprima è stata azzeccata, essendo un perfetto compendio dell’opera, incarnando tutti i tratti dell’eroismo; come l’intero album inoltre non allenta nemmeno per un istante la tensione emotiva, un grande pregio. Thèmes Pour La Rébellion scorre piuttosto uniforme e coerente, cesellato con classe però da singoli accorgimenti e sfumature: sul finale di “Par La Bouche De Mes Canons” spiccano i cori evocativi; mentre “Le Sang Des Héros” è un assalto rabbioso che non concede tregua, se non per pochi istanti; “Desperales” invece offre uno stacco atmosferico imponente. “Le Dernier Voyage” infine è un commiato strumentale intimo e struggente, su uno sfondo di rumori ambientali, sul quale i Forteresse hanno scelto di non spendere parole.
L’azzeccata copertina dalle tonalità ribollenti e cupe, olio su tela dell’artista e attivista politico Joseph Légaré che mostra l’incendio del quartiere Saint-Jean di Québec City, esprime alla perfezione l’ardore tragico emanato dalle note. Esse sono ispirate, come da titolo, dai moti di ribellione dei patrioti francofoni avvenuti a partire dal 1837 contro i Britannici nella provincia del Basso Canada (imitati lo stesso anno dai radicali anglofoni dell’Alto Canada), che terminarono con la vittoria delle forze governative e contarono oltre trecento morti; in seguito a questi funesti eventi, si giunse all’unione di Alto e Basso Canada (1840) e a ventisei anni di governo collaborativo fra anglofoni e francofoni. Il testo di “Vespérales” dal canto suo è un componimento del poeta Albert Lozeau, originario di Montréal e che visse fra fine Ottocento e inizio Novecento.
I Forteresse del 2016 sono cambiati, rimanendo però fedeli a se stessi, e hanno le idee piuttosto chiare sulla via da imboccare. La produzione garantita dai Necromorbus Studio è un ulteriore sintomo di evoluzione nella tradizione: addio ai suoni sferzanti delle origini e maggiore equilibrio fra tutti gli strumenti, senza rinunciare a un approccio integro e puro, basato sulla ripetizione delle soluzioni come insegna il black metal degli albori, per incantare e rapire la mente e il cuore dell’ascoltatore. Thèmes Pour La Rébellion è uno dei miei dischi dell’anno e un acquisto irrinunciabile per chi segue il circolo di band black metal del Québec.
Nota finale: per redigere questo articolo ho consultato “The Canadian Encyclopedia” e riletto un approfondimento di CVLT Nation.