FORTÍÐ – The Demo Sessions
I Fortíð appartengono al solo Einar “Eldur” Thorberg (Curse, Midnattsvrede, Potentiam, ex Den Saakaldte), artista islandese di nascita ma cittadino norvegese acquisito da tempo, che avevamo avuto modo di incrociare su Aristocrazia nell’ormai lontano 2010, anno di uscita del terzo atto discografico dedicato al poema Völuspá, intitolato Fall Of The Ages. Il primo capitolo, Thor’s Anger, fu rilasciato nel 2003, mentre il secondo, The Arrival Of Fenris, nel 2007; a questi sono poi seguiti altri due album, Pagan Prophecies nel 2012 e 9 nel 2015.
Nel 2016 è stato tempo per il Nostro di guardarsi indietro pubblicando una raccolta, ideata e supportata dall’accoppiata di etichette composta da Symbol Of Domination e Black Plague, intitolata The Demo Sessions. Il materiale è appunto in formato demo, mai finito in circolazione ed è estratto da cinque sessioni differenti: “Heltekinn” e “Framtíð” sono del 2008; “Ad Handan” del 2009; “Pagan Prophecies”, “Electric Horizon” e “Sun Turns Black” del 2010; “Nornir”, “Galdur” e “Hof” del 2013; “Illt Skal Með Illu Gjalda” e la cover degli Enslaved “Lifandi Lífi Undir Hamri” del 2015. I quasi ottanta minuti offrono la possibilità di farsi un’idea della proposta a grandi linee, sia all’ascoltatore che ha già usufruito del loro black metal vichingo, sia a quello incappatovi per puro caso.
Con il trascorrere degli anni, Thorberg ha conferito una dimensione stabile di vera e propria band ai Fortíð, grazie agli inserimenti di lunga data di Rikard Jonsson al basso (Forcefed Horsehead e Deject), Daniel Theobald dietro le pelli (Curse, Den Saakaldte, Ethereal Forest, The 3rd Attempt ed ex di Pantheon I e Sarkom) e Øystein Hansen alla chitarra (Thornbound). La creatura ha inoltre tratto giovamento da quanto consegnatoci in passato da Grutle Kjellson e Ivar Bjørnson: la cover del brano inserito in Vikingligr Veldi (1994), infatti, non è casuale.
Pur presentando diversi livelli di volume e una produzione non proprio ottimale, del resto si tratta sempre di versioni demo, le tracce contenute in scaletta raffigurano la crescita e l’evoluzione del progetto, segnate da un suono che ha fatto della solennità, delle feroci sfuriate in blast beat e dell’attitudine pagano-battagliera la propria ragione di vita, passando per i Borknagar che furono e i sempiterni Bathory in modalità epica.
In definitiva, se i Fortíð fossero già fra le vostre conoscenze e ne possedeste gli album, The Demo Sessions chiuderebbe il cerchio in attesa che il sesto lavoro in studio venga sfornato. Viceversa, questa raccolta potrebbe divenire un buonissimo punto di partenza per chiunque abbia la curiosità e l’intenzione di avvicinarsi a Einar “Eldur” Thorberg & Co. Qualunque sia il motivo che vi spinga all’ascolto, il mio consiglio rimane uno e solo: fatelo.