GAEREA – Mirage
Gruppo: | Gaerea |
Titolo: | Mirage |
Anno: | 2022 |
Provenienza: | Portogallo |
Etichetta: | Season Of Mist |
Contatti: | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
TRACKLIST
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DURATA: | 51:38 |
Osservare le persone in cui ci imbattiamo può portare a risultati diversi: riflettere sulla nostra vita o perdersi nel giudizio rispetto a come mai quella persona, proprio in quel momento, stia compiendo determinate azioni oppure avendo un certo aspetto fisico. Non serve necessariamente formulare sentenze sul comportamento altrui: come fanno gli antropologi, ci si può anche limitare a osservare gli esseri umani che attraversano la nostra vita, cercando di estrapolare le leggi non dette che governano l’azione dell’Uomo. Infine, si possono incanalare tutte queste osservazioni in una forma di espressione artistica, meglio ancora se quanto ne esce è un disco magnetico come Mirage, album con il quale i Gaerea fanno piacevolmente la loro ricomparsa sulla scena del black metal moderno, quello ben lontano dai classici paradigmi del genere. Infatti il gruppo non decanta le foreste nordiche, né si preoccupa di evocare tetre presenze sulfuree, piuttosto punta a un’osservazione meticolosa della psiche, descrivendo il modus vivendi degli esseri umani in cui chiunque potrebbe imbattersi quotidianamente.
Il terzo album della band portoghese, pubblicato proprio in concomitanza con l’inizio dell’autunno, si colloca a due anni di distanza dall’apprezzabilissimo Limbo ed è stato anticipato da un tour che durante l’estate ha portato i Gaerea a calcare le assi di svariati palchi europei, fra cui l’Obscure Stage del Brutal Assault. Mirage dimostra in maniera eloquente come il gruppo voglia proseguire l’inesauribile indagine della natura umana, descrivendo l’oscurità magmatica della sua parte irrazionale. Questo ci permette di individuare una costante che accompagna buona parte dei brani dell’opera: una furia lucida che offre la possibilità di dare libero sfogo alla parte più viscerale del proprio DNA musicale, quella che accomuna i Nostri ad altri colleghi illustri della scena estrema contemporanea quali Schammasch e Mgła. Se da un lato Mirage punta indubbiamente sulla potenza sonora, dall’altro non si può fare a meno di notare come porti con sé una componente più introspettiva e rarefatta, resa attraverso le parti acustiche in cui la melodia assume il ruolo di protagonista assoluta. Grazie a questi innesti sonori, si creano dei passaggi meditativi che contribuiscono all’equilibrio ben riuscito tra i brani, senza correre il rischio di straniare eccessivamente l’ascoltatore.
Fin dal primo ascolto, ho apprezzato particolarmente la capacità dei Gaerea di far convivere due anime musicali apparentemente agli antipodi: Mirage appare bilanciato dall’inizio alla fine, non ci sono sbavature, nulla è fuori posto. Non è certamente semplice confezionare un album ben riuscito, ma i Nostri sono riusciti a compiere un’impresa ancor più complicata: illustrare in modo coinvolgente e profondo la complessa pluralità degli esemplari umani che possiamo incontrare sul nostro cammino.