GOATSMEGMA – Goat Separatist Movement
Goat Separatist Movement dei Goatsmegma è uno di quei dischi in cui ti accorgi già dalla copertina che i contenuti non sono certo ascrivibili all’alta filosofia. Immagina auspicarsi un movimento separatista caprino, con due caproni armati che fanno la guardia a un cadavere con una testa umana mozzata. Dulcis in fundo, una band che si chiama smegma di capra non è certo un inno alla finezza. Se poi aggiungiamo che questi estoni suonano un crudissimo war metal, beh, la simbologia di caproni e satanismo militante assume un valore ancora più forte e coerente.
Nella sua assurdità, però, l’idea funziona eccome. Dico la verità, appena letto il titolo mi sono venuti in mente i separatisti laici del Burmini, una delle tante invenzioni allucinanti di quella magnifica serie che è Boris. Al di là dell’effetto divertente che rischia di sfociare nell’esagerazione, tuttavia l’iconografia della band è piuttosto originale anche per i canoni del war metal, andando a descrivere una sorta di distopia apocalittica nella quale tutta la tematica relativa a caproni, Satana e compagnia è finalizzata al servizio del concept (se vogliamo chiamarlo così). Insomma, sarà pure esagerato, ma è assolutamente coerente sotto ogni punto di vista ed è una rielaborazione sui generis degli stilemi classici di questo filone estremo e senza compromessi, che di norma non lascia molto spazio all’innovazione.
Nei venticinque minuti appena di Goat Separatist Movement, i Goatsmegma portano tutti i summenzionati contenuti anche sul piano sonoro. I riferimenti stilistici della band estone non possono che essere quelli canonici, praticamente l’A-B-C del war metal: Blasphemy, Conqueror, Revenge, tutte evidenti fonti di ispirazione dei nostri amici caproni. Tra ritmi serrati e riff spietati, accompagnati da una batteria in primo piano e una voce molto protagonista, i Goatsmegma dispensano i loro inni di morte e devastazione senza un attimo di respiro. Questo approccio giustifica anche l’idea di un minutaggio contenuto: il disco è tiratissimo dall’inizio alla fine in modo tale che tutta la musica ti arrivi come una bordata in faccia, e perciò non avrebbe avuto senso prolungarlo, perché una durata maggiore avrebbe reso probabilmente l’esperienza meno efficace.
Tirando le somme, Goat Separatist Movement è un album viscerale, ben inserito all’interno di un contesto preciso e che fa esattamente ciò che ci si aspetterebbe. Colpisce, offende, devasta: tutte qualità che si confanno perfettamente al war metal. In sé, i Goatsmegma probabilmente non aggiungono molto al filone, ma al tempo stesso rappresentano un diversivo interessante.