GODSLAVE – In Hell | Aristocrazia Webzine

GODSLAVE – In Hell

 
Gruppo: Godslave
Titolo: In Hell
Anno: 2013
Provenienza: Germania
Etichetta: Day One Records
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TRACKLIST

  1. Here Comes The Crew
  2. New Blood
  3. I.N.R.Inc.
  4. This One Step
  5. In Hell
  6. Pain Reaction
  7. Freedom
  8. S.O.S. (Slave Our Souls)
  9. Intermission Accomplished
  10. Not Saved But Avenged
  11. I Am Legion
DURATA: 45:56
 

Quanto sono migliorati i Godslave! La formazione tedesca era già stata ospite della 'zine in occasione dell'uscita dell'ep, allora autoprodotto, "Out Of The Ashes": era la loro seconda opera, arrivata poco dopo il rilascio del debutto "Bound By Chains". Da quel momento sembra proprio che la band non si sia più fermata: sono stati infatti rilasciati ben tre split — tutti intitolati "Thrashed", rispettivamente in compagnia di Impactor, Thrashtanica e Torment Tool (altro gruppo che conosciamo bene) — più un live album e il secondo disco "Into The Black". Adesso è il momento della maturità, è giunta l'ora del terzo lavoro, quello che dovrebbe rappresentare la compiuta crescita del progetto e "In Hell" lo è.

Questi musicisti sono devoti al thrash metal e negli anni si sono affinati, pur rimanendo legati a un modo di suonare che vede l'impatto e l'adrenalina come fonti primarie dalle quali attingere per dare un senso alle loro prove. È quindi una proposta muscolare, odiernamente dai tratti un po' più melodici e in certi casi alquanto orecchiabili, quella racchiusa in una scaletta che sin da subito palesa sia le proprie qualità che i propri limiti.

C'è parecchio da scuotere la testa in compagnia del gruppo e, una volta incontrati episodi come "I.N.R.Inc.", "This One Step", "Pain Reaction", "In Hell" e "Freedom", è quasi naturale muoverla; è però evidente che i rimandi a colonne portanti quali Kreator ed Exodus siano alle volte esagerati. Il processo di sviluppo ha coinvolto il modo di comporre, portando con sé delle piacevoli trovate: belle ad esempio le soluzioni di chitarra acustica e le intromissioni solistiche sia della sei corde che dell'organo — rispettivamente a cura di Manni Zewe (Dreadful Prophecy) e Matthias Warkus — utilizzate per aprire la mazzata "S.O.S. (Slave Our Souls)" e adornare la strumentale "Intermission Accomplished"; quest'ultima traccia si fa notare anche per le sonorità spiccatamente heavy che la caratterizzano. Nonostante ciò, i Godslave non si possono di certo definire una band dalla personalità dirompente.

Non c'è nulla da recriminare sulla prestazione di Thomas "The Slavegrunter" e soci: il cantante stesso offre, come sempre del resto, una prova arcigna e ben impostata, calzante su pezzi a loro volta sorretti da una buona produzione. La voce ormai non presenta più i tratti growl di inizio carriera, ma si affida a uno stile per molti versi riconducibile a un incrocio fra Araya, Petrozza e Hetfield.

"In Hell" è il classico disco rivolto agli amanti del genere, un acquisto che gli sfegatati non vorranno farsi mancare. I restanti magari preferiranno prima saggiarne le doti ascoltando i brani in sede live: è probabile infatti che dal vivo i Tedeschi siano capaci di fornire al materiale una resa ancor più accattivante e scapocciona. In entrambi i casi, lasciatevi andare e godetevi il tempo trascorso in compagnia dei Godslave: «thrash on»!