GOHOLOR – In Saeculis Obscuris
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Gruppo: | Goholor |
Titolo: | In Saeculis Obscuris |
Anno: | 2016 |
Provenienza: | Slovacchia |
Etichetta: | Schattenkult Produktionen / Symbol Of Domination Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 16:03 |
Solo un quarto d'ora di musica per "In Saeculis Obscuris", ep con cui gli slovacchi Goholor si presentano al pubblico, un antipasto offerto dalle etichette Schattenkult Produktionen e Symbol Of Domination.
Le quattro tracce che compongono questo quarto d'ora sono molto valide. Innanzitutto i Goholor potrebbero essere anche una band alle prime armi, ma ad ascoltarli non lo sembrano affatto. Ci dimostrano quanto valgono suonando Death Metal oscuro, che si concede aperture epiche memori dei Behemoth di metà carriera, puntate Black Metal che si concretizzano in blast beat inferociti e melodie esoteriche, e un growl che sembra fatto apposta per questo tipo di musica. Il cantante Anton infatti riesce a inserirsi alla perfezione nell'aggressività che la formazione sprigiona ogni minuto che passa, urlando le sue preghiere a demoni terrificanti nel mezzo di un rituale infernale.
Nei Goholor c'è tanto che fa ben sperare, come l'ottimo livello tecnico e un gusto piuttosto equilibrato nelle composizioni. Durante l'ascolto non si ha mai la sensazione che la band ecceda in velocità, oppure che al contrario favorisca le sezioni più ritmate, che preferisca una delle proprie influenze piuttosto che l'altra, tutto ciò senza distrarsi mai dall'attacco frontale a cui è devota, se non per qualche concessione alla melodia, in particolar modo nella conclusiva "Symbols Of Blasphemy". Difficile annoiarsi, a patto di apprezzare questo tipo di musica.
Non dico che non ci sia spazio per il miglioramento, però con queste premesse non mi sarei certo lamentato se al posto di questi sedici minuti di musica gli Slovacchi ne avessero avuti a disposizione il doppio, o addirittura il triplo. Se c'è una cosa che non mi ha convinto invece è la produzione, che mette in primo piano batteria e voce, mentre condanna le chitarre e il basso a scivolare in fondo al mix, stemperando un po' l'impatto sonoro.
Facciamola semplice: la band è pronta per l'album vero e proprio. I Goholor con questo EP hanno impostato delle premesse di tutto rispetto, per quanto mi riguarda però questo significa che hanno creato delle aspettative. Mi auguro quindi che mantengano questa piccola promessa con il loro primo disco.