GRAVEYARD OF SOULS – Infinitum Nihil | Aristocrazia Webzine

GRAVEYARD OF SOULS – Infinitum Nihil

 
Gruppo: Graveyard Of Souls
Titolo: Infinitum Nihil
Anno: 2015
Provenienza: Spagna
Etichetta: Endless Winter
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TRACKLIST

  1. Nada Es Eterno
  2. Poison In The Mouth Of God
  3. My New World
  4. Mirrors Of Pain
  5. Masticatione Mortuorum
  6. Poisoned Air Theory
  7. Infinitum Nihil
DURATA: 46:50
 

Recensire dischi non è sempre un compito facile. Capita quello difficile da comprendere, quello di un genere poco conosciuto da chi scrive, quello che richiede più tempo e così via. Tra le tante difficoltà in cui mi sono imbattuto, non ne avevo ancora trovato uno che mi causasse mal di testa a ogni ascolto. Ebbene, il secondo album dei Graveyard Of Souls ha avuto l'onore di essere il primo.

So bene che iniziare un articolo così non dà molte speranze, eppure questo non è un brutto lavoro, tutt'altro. Ma andiamo con ordine e partiamo dagli aspetti positivi. Il duo spagnolo viaggia a cavallo tra Doom e Death Metal, dove i ritmi non raggiungono né gli abissi del primo né le sfuriate del secondo; siamo dalle parti dei Paradise Lost, con quelle atmosfere tipiche delle primissime opere tendenti al Gothic che qui vengono decisamente amplificate. Sono principalmente i cori e le tastiere a ricreare sonorità magiche a metà tra luce e ombra, tuttavia è altrettanto rilevante il contributo delle chitarre che regalano continuamente riff e assoli di ottima fattura, per quanto indubbiamente derivativi. I brani sono tutti sopra la media e scorrono piacevolmente, arrivando spesso e volentieri a picchi qualitativi non indifferenti; la capacità di sfornare melodie orecchiabili ed efficaci viene fuori in diverse occasioni, pezzi come "My New World" e "Infinitum Nihil" rimangono impressi fin dal primo ascolto. Notevole inoltre il contributo del basso, in certe fasi sembra quasi che ci sia un'interessante vena Prog che cerca di farsi strada. A coronare il tutto, abbiamo una prestazione vocale discreta, forse un po' monotona ma per nulla fastidiosa; è un growl aggressivo e non eccessivamente profondo che si adatta senza problemi al contesto.

A me sarebbe piaciuto concludere la recensione dicendo che questo è un album più che buono, perché — come avrete capito — in fondo lo è. Il problema principale di "Infinitum Nihil" è il lavoro abbastanza approssimativo in fase di missaggio e masterizzazione: non sto parlando di una produzione pessima, sia chiaro, anche perché ho dovuto ascoltarlo qualche volta per capire dove stesse l'inghippo; poi ho iniziato a notare che in alcuni momenti il suono gracchia leggermente, che le diverse tracce di chitarra spesso si impastano e che gli strumenti sembrano sovrastarsi a turno. A questo va aggiunta un'esecuzione qualche volta non proprio precisa, che può generare una leggera confusione nell'ascoltatore, basti vedere l'intro per notare questo difetto comunque minore rispetto all'altro. Tutto ciò, unito al fatto che il disco è comunque godibile, mi ha spinto ad ascoltarlo più e più volte, però al tempo stesso mi ha anche costretto a tenere il volume a livelli abbastanza alti per poter scorgere gli elementi soffocati dalla produzione. Da qui nasce la mia emicrania.

Per quanto la mia esperienza da recensore sia stata disastrosa, mi sento di consigliare caldamente "Infinitum Nihil" ai seguaci del genere; la band ha comunque messo in mostra i propri sforzi, la propria passione e tanti pregi, lasciarsi fermare da questo tipo di difetti sarebbe alquanto stupido. Le capacità e le idee indubbiamente ci sono, se i Graveyard Of Souls impareranno a sfruttarle al meglio, avremo una realtà che può puntare molto in alto.