GRIMA – Frostbitten
Siamo solo all’inizio di ottobre, ma già si percepiscono le tracce di un imminente arrivo dell’inverno: si possono cogliere in un alito di vento più freddo del previsto, in un vortice di foglie già essiccate, nei rami nodosi che iniziano a diventare sempre più spogli o nel fatto che Frostbitten dei Grima sia sempre più coerente con la situazione climatica esterna.
Secondo i fratelli Sysoev, creatori del progetto, Grima sarebbe il nome di un misterioso dio delle foreste siberiane, votato a proteggere la Natura e a punire gli sventurati esseri umani che non la rispettano. Frostbitten si allinea perfettamente con questa narrativa che intende richiamare un passato lontano, dove le leggi dell’Uomo nulla potevano contro le forze della Natura. Non è un caso che l’album emani gelo e sentori di bosco a ogni singola nota, così come non ci sarebbe da meravigliarsi troppo se una bufera di ghiaccio dovesse entrare prepotentemente dalla finestra una volta fatto partire l’ascolto: il gruppo è molto abile nel creare quell’atmosfera da taiga innevata che solo chi conosce bene il freddo riesce a trasporre in musica.
Dal punto di vista prettamente sonoro, se il precedente Rotten Garden suonava piuttosto veloce, pesante e accorato, Frostbitten sembra invece dare più spazio alla componente atmosferica del black metal glaciale emanato dai Grima: all’interno del disco si trovano frequenti digressioni melodiche sparse in maniera intelligente tra i vari brani. A queste si alternano alcune pause acustiche accompagnate da linee vocali pulite, che contribuiscono a intensificare la sensazione di trovarsi in una foresta primordiale nella quale si possono cogliere le voci rarefatte degli spiriti dei boschi che sussurrano fra gli alberi. Questo non significa, però, che l’anima spaccaossa dei Grima sia totalmente assente: il black metal con cui Vilhelm e Morbius intrecciano le melodie e i segmenti acustici è mordace come i canini aguzzi di un lupo nascosto dietro le rocce sepolte nella neve, pronto ad attaccare con una furia che viene rappresentata efficacemente soprattutto dalle scariche di blast beat e dallo scream graffiante di Vilhelm.
Quando ci si approccia a Frostbitten, è piuttosto difficile rimanere immuni al fascino del mondo innevato che riesce a evocare. Oltre a essere una delle opere più riuscite dei Grima, può entrare a pieno titolo nel novero dei dischi perfetti per la stagione invernale, quando l’unica soluzione contro il gelo pungente è proprio lasciare che questo ci avvolga.