GURTHANG – I Will Not Serve | Aristocrazia Webzine

GURTHANG – I Will Not Serve

 
Gruppo: Gurthang
Titolo: I Will Not Serve
Anno: 2015
Provenienza: Polonia
Etichetta: Immortal Frost Productions
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TRACKLIST

  1. Nemesis
  2. Decaying Tombs
  3. Visions
  4. Non Serviam
  5. The Unconquered Sun
  6. Levant Du Serpent Noir
  7. The Scarlet Whore
  8. Beauty Of Misconception
  9. Devouring The Echo
  10. Equilibrium Pathology
  11. O Ye, The Sons Of Sion
  12. Szklany Okruch
DURATA: 67:50
 

A guardare la loro discografia, si direbbe che i Gurthang siano sulla scena da sempre: demo, split, raccolte, ep, album, singoli e perfino un box commemorativo (limitato a trenta copie), la formazione polacca ha proprio di tutto in repertorio. Eppure, osservando meglio, scopriamo che fino a tre anni fa non erano nemmeno una band, bensì un progetto in studio del solo Azathoth, che diede inizio ai lavori nel 2010, a diciassette anni non ancora compiuti. Nel 2012, con l'ingresso ufficiale di Stormalv al basso e G.H. alla ritmica (oltre a una serie di batteristi avvicendatisi in questi pur pochi anni), i Gurthang cambiarono dimensione e diventarono un gruppo completo. A oggi, con una formazione a cinque che vede la presenza di Vojfrost dietro le tastiere, i Nostri sembrano pronti al definitivo salto di qualità.

Abbandonata tutta una serie di micro-etichette ignote ai più e approdati sulla più stabile Immortal Frost, i ragazzi di Lublino proseguono il loro percorso di maturazione in maniera ineccepibile: ormai siamo lontani dai brani abbozzati e dalle prestazioni amatoriali degli esordi, il black metal dai toni funerei e depressivi di cui Azathoth e compagni sono alfieri — seppur non ancora del tutto scevro da imperfezioni — gode finalmente di una propria dimensione completa. Sicuramente il lavoro di Nortt ed Elysian Blaze riveste un ruolo fondamentale nel retroterra dei Gurthang, ma la dimensione black metal è qui decisamente più prevalente, anzi, i momenti meno riusciti di "I Will Not Serve" sono proprio i brani più forzosamente cadenzati e in down-tempo ("Visions"). Per questo motivo, la sensazione che l'album si dilunghi un po' troppo fa capolino qua e là, soprattutto a causa delle poche soluzioni melodiche del quintetto, che nei frangenti più d'atmosfera si lancia quasi esclusivamente sugli arpeggi di chitarra, buoni sì, ma un po' abbandonati a se stessi nell'economia generale dell'opera.

Diverso invece in risultato ottenuto nei pezzi più puri: il gruppo spinge con dovizia, i blast beat tengono alto il livello d'attenzione e i riff tritano qualsiasi ostacolo si trovino davanti, mentre la vena sinfonica aggiunta dalle tastiere — spesso vicina ai primi Dimmu Borgir ("The Unconquered Sun") — è un piacevole valore aggiunto. La voce di Azathoth — con tutta probabilità effettata, ma con abilità — svolge perfettamente il proprio ruolo di annunciatrice infernale, latrice di esoteriche testimonianze, quando non proprio di messaggi antireligiosi ("The Sons Of Sion").

"I Will Not Serve" è dunque un valido disco black metal, con forti contaminazioni che ancora possono essere sviluppate, tuttavia se è vero che il lato funeral del gruppo ha ancora notevoli margini di miglioramento, lo è altrettanto il fatto che i Gurthang sanno scrivere e suonare dell'ottimo black metal.