HAEMOPHAGUS – Slaves To The Necromancer
Gruppo: | Haemophagus |
Titolo: | Slaves To The Necromancer |
Anno: | 2009 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Despise The Sun Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 35:15 |
Siciliani e troppo nostalgici della scuola marcia con la «m» maiuscola, gli Haemophagus devastano le nostre orecchie dal 2005. Dopo un primo esordio intitolato "Into The Mortuary", avevano già dato forza alla scena estrema italiana, indossando ancora una volta l'abito mai putrefatto già vestito da band seminali come Repulsion, Impetigo, Machetazo e Autopsy. Con costanza, non hanno mai fatto mancare la propria voce, pubblicando split e comparendo in un paio di compilation.
"Slaves To The Necromancer" è un richiamo purissimo, death-grind suonato nel più vecchio ed eccellente dei modi! Dai primissimi secondi della intro all'ultima possente traccia, il tutto condito da piacevoli intermezzi horror come in "Witches' Doom", dove le cattiverie espresse attraverso parole altrui ammalano ulteriormente l'atmosfera zombie-death-gore. Proprio così: gore! Ovvero sangue, perché il nome Haemophagus significa letteralmente «mangiatore di sangue» e finalmente vediamo un uso pratico del nostro odiatissimo latino studiato a scuola! Peccato che i nostri amici palermitani non si perdano in sofismi vari e vadano subito al punto, con un'uscita precisa e dannatamente buona.
Ogni canzone trasuda pestilenza, putrefazione e — udite, udite signori — perfezione! Doom autopsiano rivisitato in "Sunrise Over Fields Of Dust" e "Dead Eater", con tanto di un lancinante e magistrale assolo a fine canzone. La rabbiosa "Slaves To The Necromancer" esprime il controllo che i maestri contano di avere sui propri servi, mentre l'autentica "Remember To Dismember" è un rifacimento nudo e crudo ispirato alla scuola dei Repulsion, così come "Red Diabolical Eyes". Influenze molteplici ma sempre e solo ottime, dagli Incantation in "The Mark Of Madness" ai Terrorizer nella conclusiva "Extirpating Life".
Se non ve l'ho ancora fatto entrare in testa, "Slaves To The Necromancer" è un album ispiratissimo e non va ignorato soltanto perchè non propone nulla di sperimentale o moderno. È proprio questa la novità: la vecchia scuola alla Pungent Stench in casa Italia!