HARPIA DEIIS – Collapse | Aristocrazia Webzine

HARPIA DEIIS – Collapse

 
Gruppo: Harpia Deiis
Titolo:  Collapse
Anno: 2011
Provenienza:  Austria
Etichetta: Autoprodotto
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TRACKLIST

  1. Prelude
  2. Rise Of Blades
  3. Embrace Of Anubis
  4. December
  5. Into The Abyss
  6. Before The Fire
  7. As I Still Feel
  8. Mirrored
  9. What Have I Done
  10. Unholy War
DURATA: 45:06
 

Nati come una band di stampo progressivo con il nome Onass, gli austriaci Harpia Deiis, dopo aver rilasciato un ep in formato digitale, si sono concentrati sull'uscita dell'album di debutto "Collapse".

La proposta è quanto di più catchy e odierno ci si possa attendere, il quintetto se la gioca mettendo sul piatto un death/thrash altamente melodico, lo scontrarsi ed alternarsi del cantato growl con quello in pulito, basi che pestano, momenti più diluiti per far fruire al meglio le parti orecchiabili e facilmente assimilabili e interventi acustici a supportare i frangenti in cui l'atmosfera diviene più densa, un piatto ricco di pietanze per lo più note, ma che possiedono sempre il loro fascino.

L'album è composto da nove brani più la intro "Prelude" che oltre al lato commerciale di brani appetibili anche ai non amanti dei generi più solidi, si vedano "Rise Of Blades", "As I Still Feel" e "What Have I Done", presentano dosi massicce d'incazzatura in "Mirrored", un uso della melodia indovinato in "December" e "Into The Abyss", una discreta ambientazione supportata da un altrettanto piacevole operato di sintetizzatore in "Embrace Of Anubis" con qualche lieve calo all'interno di pezzi come "Before The Fire" e "Unholy War" che, pur destreggiandosi non malamente con formule già udite nei passaggi antecedenti, non riescono a graffiare se non in parte.

Ci troviamo dinanzi a un debutto studiato, i ragazzi conoscono sicuramente in maniera dettagliata il genere in cui si cimentano e oltre al discreto riffing, l'aver prestato spazio al settore solistico, non sempre perfetto ma inserito nei momenti adeguati, e l'aver concesso alle influenze thrash di paventarsi con maggior solidità in modo da sorreggere l'aspetto melodico e sinfonico che viene su di esse intelaiato giocano a loro favore, facendo pensare alla possibilità di discreti margini di miglioramento per quanto riguarda l'ambito compositivo ed esecutivo, è il canto che desta ancora qualche perplessità.

Se Marco nelle sue scorribande in growl assecondando la musica riesce in alcune frazioni a ricordare l'Alvestam del periodo Scar Symmetry pur non avendone la personalità —diamogli tempo —, è Chiara dei due che deve lavorare ulteriormente sull'impostazione delle proprie linee per renderle meno standard, trovare degli escamotage che le permettano di crearsi uno stile proprio. C'è da dire anche che la produzione sorregge sufficientemente la strumentazione, tuttavia penalizza proprio i due cantanti che più di una volta faticano per fuoriuscire dalla foresta sonora che ne offusca la prova.

Gli Harpia Deiis hanno da dire e già questa è una nota positiva, sono più le luci che le ombre a segnare il passo di "Collapse", un disco che non dispiacerà ai famelici ascoltatori di band quali Deathlock e Tantal. Siete fra questi? Date loro il vostro supporto.