HERO’S LAST RITE – Inevitable Is The End
Gruppo: | Hero's Last Rite |
Titolo: | Inevitable Is The End |
Anno: | 2010 |
Provenienza: | Canada |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 45:14 |
Gli Hero's Last Rite, per quanto il nome sia nuovo e arrivino al debutto quest'anno, non sono musicisti di primo pelo, sono stati infatti componenti di altre due realtà canadesi ormai sciolte: gli Holy Order e gli Obsidian Reign. Unite le forze per creare questo progetto, il quintetto si presenta con un solido album di thrash-groove.
Le undici tracce suonano pesanti come mattoni e — pur mantenendo presente la caratteristica profondità del genere come uno dei punti cardine — non escludono assetti più spinti in velocità in alcuni episodi, così come non è assente una parte di "esplorazione" dinamica e solistica che riesce a fornire a "Inevitable Is The End" qualità non solo relegabili all'interno di una prova thrash prestante e quadrata. Ve ne renderete conto ascoltando due buoni brani quali "Lead (Behind My Back)" e "Hero's Last Rite" (dalla vena spiccatamente heavy).
Il lavoro svolto dai due chitarristi, Mike Davidson e Tim Gorman, è particolarmente incisivo nella fase ritmica. Le esperienze passate sembrano aver dato quel giusto equilibrio per calibrare melodie e riff spaccacollo, non tralasciando le incursioni degli assoli che apportano una ennesima scarica di adrenalina. Un brano come la traccia che dà il titolo al disco lo dimostra apertamente. Il terzetto di canzoni che compone la "pancia" della scaletta, composto da "Hopeless Genocide", "Shame" e "No Regard", mostra invece tre sfaccettature differenti: la prima è una prova di forza, compatta, veloce e con una batteria che spesso serra i ranghi; la seconda fa fuoriuscire l'animo dei Pantera in maniera evidente, con Steve Mac Donald che in questa occasione infila le migliori linee vocali del settore, meno sporco e incattivito (mentre in altri episodi non è convincente appieno, specie quando utilizza metriche più aggressive); la terza gioca su una vena progressiva dai lievi e lontani tratti Nevermore.
Gli Hero's Last Rite mostrano di avere un ottimo bagaglio musicale e una conoscenza approfondita del settore, anche se l'onda groove di artisti come i Pantera è una presenza ingombrante sia nelle basi che dietro il microfono; eppure rimane un punto compositivo quasi imprescindibile per chi suona questo stile, come dimostra "The Hell You're In For", contaminata anche da altre realtà (vi lascio indovinare quali siano, è semplice credetemi).
La scaletta scivola via veramente bene e i singoli sono ben amalgamati, tanto che "Why We Die" (che sembra uscita in parte da un episodio targato Arch Enemy, fortunatamente senza la voce spaurita di Angela a fare il verso al growl) e "Bleed" (di stampo semi-acustico Metallica) portano a termine un album che ha tanta carne al fuoco e doti per farsi apprezzare. Prima di chiudere questa recensione, è giusto citare anche la coppia che ha dato spinta e supporto alle canzoni con la propria vivacità: Paul Vidal al basso e soprattutto Dan Rogers dietro le pelli sono autori di una performance priva di sbavature evidenti e di un apporto decisivo in chiave energica.
Non posso che consigliare l'ascolto di "Inevitable Is The End" agli amanti del thrash in genere. Se non amate le canoniche prove in stile vecchia scuola, con loro andrete certamente sul sicuro.