HIGHGATE – Black Frost Fallout | Aristocrazia Webzine

HIGHGATE – Black Frost Fallout

 
Gruppo: Highgate
Titolo:  Black Frost Fallout
Anno: 2009
Ristampa: 2011
Provenienza:  U.S.A.
Etichetta: Totalrust Music
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TRACKLIST

  1. Black Frost Fallout
  2. Sermon Of The Apocalypse
  3. Burial Light
  4. The Wolf
  5. G.H.H
  6. Sermon Of The Apocalypse [2005]
  7. The Sea Of Perdition [edit]
  8. Untitled, Second Movement [live]
  9. Black Frost Fallout [live]
DURATA: 57:20
 

Se nel 2010 gli americani Highgate si erano fatti notare grazia a un secondo album, "Shrines To The Warhead", che alzava nettamente la testa e diceva chiaramente anche noi siamo pronti a farvi molto male, il 2011 è per loro un anno che prende vita andando a ripescare nel passato. La Totalrust, l'etichetta che supporta il progetto, ha deciso infatti di rilasciare una seconda versione della raccolta "Black Frost Fallout" uscita originariamente in formato cassetta nel 2009 per la They Used Dark Forces Recordings.

La raccolta stavolta è più estesa nella durata, se la versione originale conteneva infatti solo sei tracce, questa nuova edizione ha aumentato il numero a nove quindi oltre le già note canzoni del demo "Black Frost Fallout", "Wolf" e "Sermon Of The Apocalypse 2005", troviamo in scaletta gli inediti "G.H.H.", "The Sea Of Perdition" e i due pezzi, "Untitled, Second Movement" e "Black Frost Fallout", che erano stati originariamente inseriti nel live esclusivamente creato in versione cd-r a titolo "Live Ritual I".

La proposta degli Highgate nel corso degli anni non si è snaturata, ha avuto un minimo di evoluzione mantenendo comunque quello stampo minimalista e prettamente oscuro che da sempre la caratterizza. C'è una linea guida nel percorso che i brani vanno seguendo con "Burial Light" che si candida a hit della session, riff di stampo più classico e venature blues incastrate in una interpretazione malsana e vocalmente urlata.

Certo la scelta di riproporre "Sermon Of The Apocalypse" è discutibile, "G.H.H." e "The Sea Of Perdition" con i loro samples lasciano un po' l'amaro in bocca, la prima è comunque un intermezzo almeno piacevole, ma è con l'acidità insita nella efferata "The Wolf" e la prova praticamente lo-fi delle esibizioni live che la dose d'inquietudine che aleggiava già consistente si risolleva.

"Black Frost Fallout" non è ciò che farei ascoltare a chiunque volesse approcciarsi agli Highgate, la preferenza cadrebbe sicuramente su "Shrines To The Warhead", una volta acquisita una certa dimestichezza con il suono allora sì che metterla su potrebbe essere quanto meno considerata e magari gradita. Come punto di partenza potrebbe invece risultare fuorviante se non addirittura far accantonare una band che merita, una realtà che è stata in grado di oltrepassare i propri limiti stilistici trovando una propria strada da percorrere.

In definitiva ci troviamo con un lavoro indirizzato soprattutto a chi è già pratico della musica prodotta da questi ragazzi, per i restanti tentar non nuoce, ma vi consiglio di gettarvi all'ascolto dei due dischi sin qui prodotti.