HINSIDIG – I En Tidløs Høst | Aristocrazia Webzine

HINSIDIG – I En Tidløs Høst

 
Gruppo: Hinsidig
Titolo:   I En Tidløs Høst
Anno: 2010
Provenienza:  Norvegia
Etichetta: Blut & Eisen Productions
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TRACKLIST

  1. Bak Livets Forheng
  2. Syndeflod
  3. Livets Sløs
  4. Broderskapets Ring [cover Dimmu Borgir]
  5. 5. Gudsforlatt
  6. Dauding
  7. I En Tidløs Høst
DURATA: 56:09
 

Dietro il monicker Hinsidig si cela una collaborazione di artisti norvegesi e tedeschi, l'unione di Fimbul (chitarra, voce e sintetizzatore), Gauvorn (basso e voce) e Winterheart (batterista noto per le sue performance nei Total Hate, Nyktalgia, Sterbend, Armagedda in sede live e Marblebog) ha sinora prodotto il demo "Bak Og Forbi.." nel 2009 e l'album di debutto "I En Tidløs Høst" nel 2010.

Siamo dinanzi a un disco che, per la sua natura non prettamente raw né depressive, così melodica in certi punti e dotato di una produzione di confine fra la schiettezza bruta della forma primordiale e una certa cura, senza mostrare per questo sfarzi e ricami particolari che la rendano laccata, difficilmente verrà valutato in maniera unanime.

Nell'esporre infatti le considerazioni su quest'opera vien fuori volente o nolente il soggettivismo di chi ascolta, la scaletta si fa carico di condurre al nostro orecchio canzoni in possesso delle capacità per ammaliare, intrigare e inondare di malinconia il tempo trascorso in sua compagnia. La domanda da porsi è: questo fascino così datato e ricco di dèjà-vu avrà ancora il mordente per compiacere un largo spettro di appassionati o si renderà un pregevole servizio solo per gli immancabili sostenitori dell'old fashioned? Solo una sessione prolungata nel lettore potrà togliervi il dubbio in questione.

L'atmosfera ricreata dal vocalizzo pulito e disincantato incastonato nel finale dell'opener "Bak Livets Forheng", il riffato sprezzante che erige il muro sonoro di "Syndeflod", i toni epici, la sezione sommessa e un drumming effervescente e scattante che caratterizzano "Livets Sløs", la vena pagan/folk che attraversa le trame silvestri di "Gudsforlatt" che anticipa una più grintosa e animata "Dauding" adornata da momenti di luce e ombra: l'altalenante susseguirsi di melodie, scatti improvvisi e fasi trascinate ma cariche di piglio è accattivante, inganna il tempo nell'attesa che la traccia eponima ponga il sigillo finale buttando sul tavolo carte già note ma alquanto piacevoli e che lasciano un sapore dolciastro in bocca.

Nota a parte merita la cover dei Dimmu Borgir posta a metà precisa della scaletta, "Broderskapets Ring", brano storico e seconda in ordine di ascolto una volta messo "Stormblast" nello stereo, in questa versione degli Hinsidig la ritroviamo, almeno per quanto riguarda l'atmosfera, perfettamente combaciante alle scelte fatte dal trio, l'aura si fonde perfettamente con quella delle canzoni restanti e se questo era il loro intento, sono riusciti nel collocare un anello ben resistente nel punto in cui la catena poteva risultare traballante.

Gli Hinsidig non inventano nulla di nuovo, "I En Tidløs Høst" è solo black metal adornato da varie sfaccettature, ma che in un panorama che ha la tendenza a strafare o al contrario minimalizzare accentuando per un motivo piuttosto che un altro una qualsiasi forma (spesso paradossale per non dire parodiale) di attitudine, conferma di quanto bastino meno costrizioni mentali per dare in pasto ai famelici fruitori dello stile buona musica e loro ce l'hanno fatta.