HOGS – Hogs In Fishnet | Aristocrazia Webzine

HOGS – Hogs In Fishnet

 
Gruppo: Hogs
Titolo: Hogs In Fishnet
Anno: 2015
Provenienza: Italia
Etichetta: Red Cat Records
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TRACKLIST

  1. There's No Chance To Be Alive
  2. Can't Stop It
  3. Lay Me Down And Pretend
  4. Lots Of Butterflies
  5. All For You
  6. Behind The Eyes Of A Fool
  7. Living By The Low
  8. Wasting Time
  9. Dance On Rock
  10. Keep On Trying (I Got To Go) 
DURATA: 46:53
 

Un altro nome nuovo si insinua all'interno del panorama rock italiano, un nome nuovo che però nasconde musicisti alquanto navigati. La formazione degli Hogs nasce per volontà del trio composto dal chitarrista Francesco Bottai (Macchina Ossuta e turnista fra gli altri per Articolo 31 e Irene Grandi), dal batterista Pino Gulli (Dharma e C.S.I., poi divenuti P.G.R) e dal bassista Luca Cantasano (Diaframma), al quale si è poi unito il giovane cantante Simone Cei. Questo quartetto ha modellato la prima opera da poco uscita e intitolata "Hogs In Fishnet".

Il disco potrebbe essere definito di puro intrattenimento e tale definizione venire considerata sia come un valore positivo che negativo. Se per molti versi l'ascolto scorre veramente liscio e piacevole, offrendo canzoni adorabilmente orecchiabili e radiofoniche dal suono decisamente funky ("There's No Chance To Be Alive", "Can't Stop It" e "Lots Of Butterflies") o rivolgendo lo sguardo verso blues e hard rock ("Dance On Rock"), dall'altro lo spirito sin troppo rilassato e lezioso che avvolge la scaletta non lo fa brillare, colpendo soprattutto l'animo di alcuni brani, svuotati dalla carica elettrica che invece dovrebbe sorreggerli ("Behind The Eyes Of A Fool" e "Wasting Time").

Il gruppo è perfetto a livello esecutivo e la prestazione vocale di Cei s'incastra in maniera ideale sui pezzi. Ciò che manca è una botta di vita in grado di animare l'atmosfera e il cambio di passo e sonorità della seconda metà del lavoro non è sufficiente, rendendo "Hogs In Fishnet" una raffinata compagnia ma non per forza di cose duratura nel tempo.

Non metto in dubbio le grandi doti compositive ed esecutive in seno al progetto, tuttavia la prossima volta a cotanto affondar di fioretto raccomanderei di affiancare una massiccia quantità di schiette e poderose sciabolate.