Home Front - Games Of Power | Aristocrazia Webzine

HOME FRONT – Games Of Power

Gruppo: Home Front
Titolo: Games Of Power
Anno: 2023
Provenienza: Canada
Etichetta: Autoprodotto
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TRACKLIST

  1. Faded State
  2. Real Eyes
  3. Nation
  4. New Face Of Death
  5. Overtime
  6. Contact
  7. Crisis
  8. End Transmission
  9. Games Of Power
  10. Face Value
  11. Born Killer
  12. Quiet World
DURATA: 41:43

Quando mi capita di individuare album che possano facilmente far presa sugli estimatori di certi generi musicali, provo una sensazione di appagamento che può essere paragonata, forse, alla soddisfazione viscerale che ti prende quando riesci a ribaltare una frittata senza che si sfracelli al suolo o si attacchi al soffitto, oppure in qualsiasi altra situazione nella quale si ha l’impressione che il cosmo, una volta tanto, si sia allineato come si deve. Nel caso di Games Of Power degli Hate Front, questa soddisfazione è accentuata dal fatto che si tratta di un album di debutto dove certamente la determinazione non manca, così come la volontà e la capacità di creare qualcosa di valido.

Games Of Power è il frutto della collaborazione fra i musicisti canadesi Graeme Mc Kinnon e Clint Frazier, e ci riporta al magico periodo d’oro del (post-)punk, quello che da un lato risulta abbastanza arrabbiato e spregiudicato da proiettare nella mente dell’ascoltatore le asfissianti immagini di una metropoli in stato di degrado, mentre dall’altro viene reso più scintillante e orecchiabile dagli onnipresenti sintetizzatori e da alcune amene incursioni nei territori dell’indie pop. In pratica, è come se i Misfits del tempo che fu avessero deciso di darsi una strigliata e trasformarsi in una versione più dark e raffinata dei New Order. Questa lettura, benché apparentemente raffazzonata e dettata dagli innumerevoli viaggi mentali che prendono forma nel mio cervello, rende bene l’attitudine sviluppata dagli Home Front all’interno delle numerose tracce — ben dodici — che fanno parte di Games Of Power. In generale, tutti i brani appaiono relativamente pacati e senza sbavature di sorta, sia quando viene dato maggior rilievo ai riff melodici, sia quando i synth ricoprono il ruolo di protagonisti, immergendoci ancor di più nelle sensazioni ottantiane che popolano l’intero disco. Il tutto è accompagnato dalla voce profonda di Graeme Mc Kinnon, a volte coadiuvato dai cori offerti da Cal Graham, una tra le figure che hanno supportato gli Home Front nella realizzazione di Games Of Power.

Il debutto degli Home Front, insomma, si rivela scorrevole e appagante fin dal primo ascolto, con l’unico pregio/difetto che, se non ci sono scivoloni, non sono presenti nemmeno momenti particolarmente sublimi. Tutto l’album fila senza alcun intoppo e, soprattutto, senza stancare facilmente. A mio avviso, rende molto bene se fruito mentre ci si trova in metropolitana o su qualsiasi altro mezzo di trasporto diretto verso grigi agglomerati urbani. Da tenere d’occhio.